16 agosto 2005

Posate Biodegradabili per la Giornata Mondiale della Gioventu'...

Cattolici tedeschi in via di estinzione inchiesta di “der spiegel”
Nell'intervista a Radio Vaticana Benedetto XVI esprime la sua gioia per l'imminente Giornata mondiale della gioventù

BERLINO Il Papa tedesco è atteso fra pochi giorni in Germania e una grande macchina organizzativa e mediatica si è messa in moto da settimane: ma il rapporto dei tedeschi con la fede non è buono. Alla situazione che Benedetto XVI troverà nel suo paese dopo oltre venti anni di assenza è dedicata la copertina dell'ultimo Der Spiegel, uno dei settimanali d'opinione più autorevoli. «Credenti, disperatamente cercasi - Il ritorno del Papa in un paese non cristiano» titola il giornale, che documenta il difficile rapporto dei tedeschi con la chiesa cattolica e il cristianesimo in generale, soprattutto dopo l'unificazione: «Le chiese sono vuote, i politici non credenti, la gente a est totalmente senza Dio». Statistiche, sondaggi e interviste alla mano, Der Spiegel offre il quadro di una società che è sì attratta dall'idea di Dio, ma che fa poco o niente per tener viva la fede. «Il primo viaggio all'estero del Papa tedesco è un ritorno nell'ignoto: due terzi dei tedeschi credono a un'entità superiore, ma solo per una scarsa metà la fede è veramente importante. La maggioranza si è aggiustata in un mondo della fede privato: il big bang basta come mito della nascita dell'universo, la catastrofe del clima come placebo dell'apocalisse, e per la vita privata bastano “sesso, droga e rock and roll” o un abbonamento al concerto per due». In città come Magdeburgo, a est, solo l'8% viene benedetto nel segno della croce. Anche il Vaticano, secondo il settimanale, dà la Germania per persa: le gerarchie sono ribelli, le chiese vuote, i credenti intimiditi. C'è il timore che Colonia possa essere un fallimento. La fede, come viene insegnata da cattolici o evengelici, riguarda una minoranza. Secondo un sondaggio Infratest, le persone che si dichiarano credenti sono spesso lontanissime dalle posizioni della chiesa. A una vita dopo la morte, una verità centrale del Cristianesimo, credono due terzi scarsi di cattolici e meno della metà dei protestanti. Per il 27% dei credenti Dio non è onnipotente. Il quadro peggiora se si guarda nei Laender della vecchia Ddr. A est solo uno su tre crede a Dio e molte chiese cadono a pezzi. I dati ufficiali confermano il quadro desolato: dal 1974 il numero dei cattolici è continuamente calato. Nel 2003 i membri della chiesa morti (65.000) sono stati più dei battesimi, molti di più i fuoriusciti (117.000). Nel 2003 è stato toccato il numero più basso di battezzati dal 1969: 205.904, 3,5% in meno del 2002 e oltre 31% in meno del 1990: «I cattolici si stanno estinguendo», sintetizza il giornale. I tedeschi «sono entrati in modo irreversibile in un mondo postreligioso: vorrebbero credere perchè sentono che sarebbe di aiuto ma non ci riescono piu». Dopo Colonia i manifesti delle Gmg cederanno il posto a quelli elettorali. I sentieri dei pellegrini, tranne la collina del Papa, saranno smontati, le posate sono biodegradabili. Solo i 3.000 calici per ostie della TyssenKrupp sono un problema. A differenza delle posate son fatti per l'eternità: ma presto non serviranno più «in questo paese». Flaminia BussottiCITTA' DEL VATICANO Il Papa tedesco considera un disegno della Provvidenza il fatto che il primo viaggio all'estero del pontificato sarà in Germania, e per un incontro con i giovani. E' «contento» di farlo perchè nei giovani «c'è la dinamica del futuro», e vorrebbe far capire ai ragazzi che il cristianesimo «non è un fardello» e la Chiesa non è «vecchia» e non distribuisce una «minestra riscaldata». Se questo è il suo stato d'animo, Benedetto XVI - come emerge dell'intervista che ha concesso alla Radio Vaticana - ha anche ben chiari gli obiettivi della visita a Colonia.Qui il pontefice, dal giorno del suo arrivo (previsto per giovedì 18) e fino al 21 agosto guiderà la XX Giornata mondiale della gioventù. Tra questi obiettivi, far emergere una «ventata di nuova fede» sui giovani e sull'Europa e «dare un impulso nuovo anche al continente vecchio» perchè riscopra le proprie radici cristiane. Se poi ne verrà anche un «impulso» al dialogo ecumenico, questo sarà un altro risultato e la speranza è che, come accadde dopo il primo incontro di Giovanni Paolo II con i protestanti tedeschi a Magonza, si arrivi a «riflettere su come vogliamo andare avanti». Su questo punto l'esempio portato da papa Ratzinger è significativo, visto che da Magonza prese il via il cammino che ha portato alla firma della Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione, uno dei passi di avvicinamento più importanti tra cattolici e protestanti. A Colonia, spera il pontefice, la Chiesa potrà presentarsi ai ragazzi non come una offerta qualsiasi nel «mercato delle religioni» ma come il «messaggio che i giovani stanno aspettando». Il «mercato delle religioni» del resto, «tratta la religione come una merce e quindi la degrada», però «indica che c'è una domanda» e «occorre riconoscere questa richiesta e non ignorarla». A quasi quattro mesi dalla sua elezione al soglio di Pietro, il Papa ha scelto di rilasciare la sua prima intervista in assoluto per parlare della Giornata mondiale della gioventù, l'appuntamento internazionale con i giovani che ha ereditato da papa Wojtyla. Attraverso questa intervista, che dimostra anche l'importanza che papa Ratzinger assegna alla Radio Vaticana, Benedetto XVI dimostra di aver fatto proprio questo appuntamento, di considerarlo personalmente importante e comunque provvidenziale: «La provvidenza - osserva Ratzinger - ha voluto che il mio primo viaggio all'estero fosse proprio in Germania: mai avrei osato organizzarlo io stesso... E anche il fatto che sia proprio un incontro con i giovani di tutto il mondo...». Il 78enne pontefice sottolinea che «incontrare i giovani è sempre bello, perché magari hanno anche tanti problemi, ma sicuramente portano con sè tanta speranza, tanto entusiasmo, tante aspettative: nei giovani c'è la dinamica del futuro. Da un incontro con i giovani si esce sempre con una carica nuova, più allegri, più aperti». E tutti questi motivi, racconta papa Ratzinger, «con il passare del tempo hanno ulteriormente rafforzato, non certo diminuito la mia gioia». Che l'appuntamento di Colonia fosse centrale Benedetto XVI lo aveva fatto capire già nei primi giorni di pontificato, annunciando la sua partecipazione alla Gmg di agosto nella messa celebrata il 20 aprile, cioè il giorno dopo essere diventato Papa, con i cardinali elettori nella Cappella Sistina. Nel corso di questi mesi il papa ha rinnovato gli inviti ai ragazzi ad andare in Germania, ha espresso la propria contentezza, ha indicato alcune piste di riflessione. Tra queste ultime due in particolare: l'adorazione non è una cosa fuori del tempo, ma una pratica da riscoprire che dà senso alla vita e alla fede. E l'Europa ha bisogno della fede cristiana, che non è un fardello ma una gioia, e ha bisogno di testimoni come Edith Stein o Massimiliano Kolbe, morti entrambi nei lager nazisti e ricordati dal Papa durante l'Angelus di ieri pronunciato dal palazzo apostolico di Castel Gandolfo davanti ad alcune migliaia di persone. «Invito ogni battezzato - ha aggiunto - e in modo speciale i giovani che prendono parte alla Giornata mondiale della gioventù - a guardare a questi fulgidi esempi di eroismo evangelico». Intanto a Colonia tutto è pronto per accogliere il papa e i pellegrini: una gigantesca stella cometa in giallo elettrico con la coda, ripresa dal logo ufficiale della XX Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia (che ricorda la presenza delle reliquie dei Magi nel duomo cittadino), spicca sulla nuova torre uffici «Koln Triangle», alta 103 metri, la cui costruzione è stata ultimata proprio in vista del mega-raduno con papa Ratzinger. La cometa servirà come una freccia per indicare ai pellegrini della Gmg, provenienti da oltre 160 paesi, la strada per arrivare dalla stazione centrale al ponte Hohenzollernbrucke e da lì ai padiglioni della fiera, dove sono stati predisposti i banchi per gli accrediti. Inoltre è stata completata anche la costruzione del palco da 2.500 metri quadrati che ospiterà le due liturgie presideute da Bendetto XVI a Marienfeld. Le webcam, alle quali ci si può collegare attraverso il sito korazym.org, offriranno la possibilità di seguire passo dopo passo i preparativi dell'evento. Giovanna Chirri
15/08/2005 fonte http://www.liberta.it/

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