29 marzo 2006

Le Buone pratiche di sostenibilità dei piccoli comuni: da Castelli di Pace a Terra Futura...

Da Castelli di Pace a Terra Futura la Rete nazionale dei Piccoli Comuni racconta le buone pratiche di sostenibilità
Più di sessanta piccoli comuni parteciperanno al II workshop nazionale il 1 aprile alla mostra-convegno alla Fortezza da Basso
Non ha nemmeno un anno di vita, ma ha già tante cose da raccontare la Rete nazionale dei Piccoli Comuni per le Pace e la Sostenibilità, che si è data appuntamento per sabato 1 aprile dalle 14,30 alle 18,30 a Terra Futura, la mostra- convegno sulle buone pratiche in programma a Firenze- Fortezza da Basso, per il secondo workshop nazionale “La sostenibilità come pratica locale per una cultura di pace: a un anno da Kyoto, il contributo dei Piccoli Comuni”. Più di sessanta piccoli comuni riuniti per raccontare esperienze di fonti rinnovabili, parchi Fossil free, produzione di calore da biomasse, per discutere come in tutta Italia siano tanti i Piccoli Comuni che lavorano per promuovere la sostenibilità come pratica locale per una cultura di pace.
La rete si è formata la scorsa estate durante il Festival di Legambiente Castelli di Pace, svolto nello splendido scenario dei castelli della Lunigiana, firmando in quell’occasione la “Carta delle buone pratiche di Pace e Sostenibilità”, ed oggi torna a riunirsi per raccontare le esperienze e mettere a confronto i progressi nel segno di una liberazione dalla schiavitù dal petrolio. Da Monte San Vito in Provincia di Ancona, a Fabbriche di Vallico in Provincia di Lucca, da Belluno con l’esperienza del Parco delle Dolomiti, ai comuni della Lunigiana, da Colorno in Provincia di Parma, alle istituzioni della Provincia di Massa-Carrara, sono solo alcuni degli interventi di sabato prossimo.

A fare gli onori di casa l’assessore all’ambiente della regione Toscana Martino Artusa e il direttivo nazionale di Legambiente che promuove l’incontro insieme a PiccolaGrandeItalia, con il contributo di Eligent. Parteciperanno: Francesco Ferrante, Direttore Generale Legambiente, Massimo Serafini, Segreteria Nazionale Legambiente, Maurizio Gubbiotti, Segreteria Nazionale Legambiente e Angelo Gentili, Centro Nazionale per le Rinnovabili Legambiente.
“Questo è il secondo appuntamento di lavoro della Rete nazionale dei Piccoli Comuni per la Pace e la Sostenibilità – dichiara Matteo Tollini della Segreteria Regionale di Legambiente Toscana - avviata l’anno scorso il Lunigiana in occasione di Castelli di Pace. L’obiettivo è quello di estendere e cementare la Rete dei Piccoli Comuni che si vogliono impegnare attraverso progetti concreti e praticabili per fornire un contributo locale agli obiettivi di sostenibilità globale fissati dal Protocollo di Kyoto.”
fonte
http://www.castellidipace.it/

28 marzo 2006

Crescita del " Fattore Ambiente " in Italia...

Prosegue la marcia del "fattore ambiente"Presentata la Relazione sullo Stato dell'Ambiente 2005.Risultati positivi in molti settori: più aree protette, più energia da sole e da vento, meno emissioni. Matteoli: "l'ambiente si è fatto strada"
Prosegue la lunga marcia del "fattore ambiente" in Italia. Negli ultimi 15 anni molti degli indicatori ambientali sono in costante miglioramento. Le emissioni delle industrie sono diminuite del 23%; in crescita le energie rinnovabili, gli impianti eolici ad esempio, erano 107 nel 2003 e sono 120 nel 2004; è aumentato, seppur di poco, negli ultimi 5 anni l'utilizzo di bus e tram in città e sono in costruzione 121 chilometri di metropolitane in 10 città; il 93% delle auto diesel in circolazione è in regola con gli standard europei: prosegue l'aumento della selezione e del riciclaggio dei rifiuti; è stato drasticamente ridotto di 7.500 tonnellate il consumo di bromuro di metile, nemico dell'ozono; in 5 anni sono nate 103 aree protette e la rete della natura protetta produce 557 prodotti tipici; anche se le emissioni di CO2 sono aumentate, quelle pro capite sono al di sotto della media europea. La Relazione sullo Stato dell'Ambiente 2005, presentata oggi alla presenza del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, raccoglie ed analizza l'evoluzione dei dati ambientali pubblicati annualmente dall'Apat mettendoli in relazione con l'evoluzione della situazione economica e sociale italiana nel contesto europeo ed internazionale e valutando i rapporti tra i dati ambientali ed i diversi settori dell'economia nazionale.
"Le informazioni e le valutazioni raccolte nella relazione - ha dichiarato il Ministro Matteoli - consentono di affermare che negli ultimi 15 anni il fattore ambiente si è fatto strada in tutti i settori. Tuttavia i risultati positivi e incoraggianti sono messi a rischio dal gap di infrastrutture che ha effetti negativi sull'economia e sull'ambiente. L'aumento dei consumi energetici nel settore trasporti è il caso più evidente di questo gap, ma scontiamo carenze infrastrutturali anche nel settore acqua e rifiuti. Questi limiti infrastrutturali sono anche il risultato di una visione negativa della protezione dell'ambiente: è quindi necessario molto lavoro per incorporare nella cultura e nella pratica il criterio dell'ambiente come opportunità e valore positivo della crescita economica".
La Relazione è articolata in una Introduzione che offre una valutazione generale dei dati ambientali e sei capitoli: Ambiente e Energia, Ambiente e Industria, Ambiente e Trasporti, Ambiente e Agricoltura, Ambiente e Turismo, Ambiente e Aree Urbane. Ogni capitolo è integrato da schede tematiche che presentano esperienze significative e casi di studio in Italia e a livello internazionale, ed è completata anche dai rapporti, previsti dalle norme attuali, in materia di depurazione delle acque, controllo e monitoraggio delle sostanze lesive dello strato di ozono, difesa del suolo. Si aggiungono 9 allegati e una cartografia.
Eccone una sintesi:ENERGIA E EMISSIONI GAS SERRALe emissioni dei gas ad effetto serra sono un indicatore sensibile del rapporto tra energia e ambiente, economia e ambiente. Le emissioni di CO2 equivalente sono aumentate dal 1990 al 2004 di circa l'11,6%, passando da 510 a 570 milioni di tonnellate. La situazione dell'Italia è "in linea" con la tendenza delle emissioni dei maggiori paesi europei. Il rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente, del novembre 2005, mette in evidenza che - sulla base delle proiezioni al 2012 e tenendo conto delle misure già adottate o programmate - la gran parte degli Stati Membri dell'Europa a 15 incontra difficoltà a rispettare l'obiettivo di Kyoto. In generale, si può dire che questa situazione è il risultato di politiche europee, energetiche e dei trasporti, ancora prevalentemente nel segno della continuità e poco influenzate dagli obiettivi assunti nell'ambito del Protocollo di Kyoto. Tuttavia il Rapporto suggerisce che l'attuazione di misure nazionali aggiuntive potrebbe migliorare le performances dei Paesi. A questo proposito, il Rapporto dell'Agenzia Europea prevede che il "gap" dell'Italia potrà essere ridotto dal 12% al 3% se verranno adottate tutte le misure indicate dal Piano nazionale per la riduzione delle emissioni approvato dal CIPE il 19 dicembre 2002. Inoltre, il Rapporto conferma che le emissioni pro capite dell'Italia sono al di sotto della media europea : questo dato è ben spiegato dal confronto delle emissioni nazionali con alcuni indicatori di "performance" economica ed energetica, che mette in evidenza l'elevata efficienza energetica e la bassa intensità di carbonio dell'economia italiana. Negli ultimi 10 anni si è consolidato infatti il "disaccoppiamento" tra le emissioni di CO2, l'intensità di carbonio dell'economia ed il PIL.
INDUSTRIAIn Italia al 31 gennaio 2006 sono stati contati 1.104 impianti a rischio (23,6% in Lombardia). Il decreto legislativo 283/05 ha introdotto elementi per minimizzare il rischio di incidente prevedendo una serie di nuove procedure e di controlli. La maggior concentrazione di stabilimenti chimici e petrolchimici si trova in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte e Veneto, di raffinerie in Sicilia e Lombardia. Le emissioni totali delle industrie in atmosfera si sono ridotte del 23% tra il 1990 e il 2001 e in particolare si sono ridotte drasticamente quelle dei principali inquinanti (-62% per l'ammoniaca, -30% per l'NOX, -58% per l'SOX, -40% per le polveri). La produzione di rifiuti speciali nel 2003 è stata di 100,6 milioni di tonnellate, di cui il 5,4% costituito da rifiuti pericolosi. I siti industriali dimessi da bonificare sono 56 e per i primi interventi sono stati stanziato 560 milioni di euro. Le strategie e i programmi per la bonifica dei siti contaminati hanno assunto un ruolo sempre più significativo per il risanamento e il riuso di aree strategiche per lo sviluppo e la riorganizzazione urbana.
TRASPORTILa domanda di trasporto crescerà, secondo previsioni, dell'1,8% per i passeggeri e dell'1,6% per le merci (negli ultimi 15 anni la domanda è aumentata del 30% per i passeggeri e del 10% per le merci). A questo aumento della domanda non ha corrisposto una adeguata offerta di infrastrutture: dal 1990 al 2003 sono restati invariati i chilometri in esercizio sia della rete autostradale che ferroviaria. La attuale realizzazione delle opere per ampliare la rete ferroviaria comporterà sensibili cambiamenti nell'offerta e di conseguenza nelle modalità di trasporto (la realizzazione dell'alta velocità sulla Milano-Bologna ad esempio permetterà un aumento del 112% dei treni al giorno). Il parco veicolare italiano è aumentato tra il 1990 e il 2003 del 33% e tra il '90 e il 2004 i maggiori aumenti sono stati registrati nei motocicli (+82%) e ciclomotori (+50%). Le auto sono aumentate del 24%. E in questi anni è aumentata anche la cilindrata delle auto in circolazione. Il settore dei trasporti è quello che incide di più nel bilancio energetico nazionale (44,4Mtep) e il 90% è imputabile al trasporto su gomma responsabile di un terzo delle emissioni di gas serra, del 47% di quelle di NOX, del 32% delle polveri e del 31% del benzene. Il settore trasporti è responsabile del 61% delle emissioni nazionali. Ma le emissioni sono comunque diminuite: tra il 1990 e il 2004 è stato registrato in particolare un -78% per il benzene, -21% per le polveri, e l'eliminazione del piombo. Le vetture in circolazione che rispondono agli standard ambientali in vigore nel 2005 sono il 93% delle auto diesel, il 73% di quelle a benzina e il 68% dei veicoli commerciali.
AREE URBANEIn Italia ci sono 14 sistemi metropolitani in cui vive circa il 16% della popolazione nazionale. A partire dagli anni '90 a causa di fattori sociali, economici ed anche ambientali la popolazione residente nelle maggiori città ha iniziato a decrescere a favore dei comuni della prima cinta metropolitana. A Milano ad esempio la fuga dalla città, dai dati dei quattro censimenti dal 1971 al 2001, ha interessato 476.000 abitanti: la popolazione è passata infatti da 1.732.000 persone a 1.256.211; a Torino hanno 'traslocato' circa 303.000 abitanti: la popolazione della città è passata da 1.167.968 abitanti a 865.263. Negli ultimi 40 anni del secolo scorso si è allargata anche l'area urbana: in questi anni l'area urbanizzata di Palermo è triplicata e quella di Milano è raddoppiata. Negli stessi anni è aumentata la domanda di mobilità urbana che ha messo a rischio la sostenibilità ambientale. L'auto privata resta il mezzo principale di spostamento all'interno delle città (a Roma ci sono 72 auto ogni 100 abitanti), ma nelle grandi città è aumentato dal 27,6% del 2000 al 28,6% del 2004 l'uso del mezzo pubblico che è soprattutto bus e tram (58,1%.). Le metropolitane nel 2002 erano presenti solo in 5 città con 126 Km di rete, attualmente sono state appaltate e cantierate opere per la costruzione di altri 121 Km di rete che porteranno a 10 le città dotate di questa infrastruttura. Ci sono 1.700 Km di piste ciclabili nelle città capoluogo di provincia e in 8 città superano i 70Km.
GESTIONE DEI RIFIUTII dati dell'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti mettono in evidenza i progressi nella selezione e nel riciclaggio dei rifiuti urbani, con livelli di eccellenza in alcune Regioni. Tuttavia rimane anomalo, rispetto a molti paesi europei, il ruolo ancora rilevante delle discariche: l'utilizzazione energetica dei rifiuti conferiti in discarica consentirebbe di ridurre le emissioni di metano, un gas serra venti volte più pericoloso della CO2, e di contribuire nello stesso tempo a ridurre del 10% il gap verso l'obiettivo di Kyoto e ad aumentare la sicurezza energetica del paese. Inoltre emerge la criticità dell'aumento dei rifiuti nei settori industriali che hanno conosciuto negli ultimi anni una diminuzione delle produzioni. Questo dato potrebbe essere l'effetto della riduzione degli investimenti per aumentare l'efficienza dei processi, associando così il rischio di declino industriale con l'aumento degli impatti ambientali. E' un segnale che va considerato con grande attenzione.
RISORSE IDRICHEIl Rapporto 2005 del Comitato per la Vigilanza sull'uso delle risorse idriche conferma che il consumo medio giornaliero pro capite di acqua in Italia è superiore ai consumi dei paesi europei maggiormente sviluppati (tra le grandi città il record è di Roma con circa 350 litri per abitante al giorno). Questo dato è positivo se considerato dal punto di vista della disponibilità di acqua per i cittadini italiani. Tuttavia un livello così elevato di consumi è anche interpretato come indice di scarsa efficienza nella gestione di una risorsa naturale tanto preziosa quanto a rischio. Il confronto tra i consumi procapite e le tariffe mette in evidenza che in Italia le tariffe sono più basse della media dei paesi europei: la tariffa svolge una funzione di regolatore dei consumi, ovvero a maggiore tariffa corrispondono minori consumi e inoltre il sistema delle tariffe è connesso alla capacità di gestione e manutenzione dei servizi idrici. I dati mettono anche in evidenza che negli ultimi 10 anni gli investimenti nella gestione delle acque hanno avuto una diminuzione compresa tra il 20% e il 30%.
AGRICOLTURALa quantità totale di elementi nutritivi e di principi attivi contenuti nei fertilizzanti e nei prodotti fitosanitari è diminuita progressivamente. Tuttavia, tenuto conto della parallela diminuzione della Superficie Agricola Utilizzata le quantità distribuite per ettaro sono aumentate. Nella prospettiva di un'agricoltura sostenibile è necessario sostituire progressivamente l'uso di fertilizzanti e fitosanitari con tecniche a basso impatto. A questo proposito rappresenta un caso di successo la riduzione dei consumi di Bromuro di Metile (BM), largamente utilizzato in passato per la disinfestazione del terreno. L'Italia era il secondo consumatore nel mondo e il primo in Europa. Negli ultimi 10 anni il Ministero dell'Ambiente ha promosso la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie che hanno consentito di eliminare il consumo di più di 7.500 tonnellate di BM annue, su un totale iniziale di circa 9.000. Un'indicazione positiva emerge anche dalla progressiva crescita dell'impiego dei prodotti biologici e dell'agricoltura biologica che copre 1 milione di ettari. Per quanto riguarda gli OGM, attualmente in Italia nessuna varietà geneticamente modificata è iscritta nel registro varietale e pertanto non ne è consentita la coltivazione, se non a fini sperimentali.
AREE PROTETTE E TURISMOIn Italia sono registrate nell'Elenco Ufficiale 772 Aree naturali protette, per un'estensione complessiva di 5.732.525 ettari, pari al 9,7% del territorio nazionale. Rispetto al 2000 sono state iscritte 103 nuove aree protette. Le aree marine protette coprono circa il 48%. La superficie protetta a terra ammonta a 2,9 milioni di ettari e oltre la metà di questa appartiene alle regioni del Mezzogiorno, dove si trovano 10 dei 23 Parchi nazionali ad oggi istituiti. La Campania, l'Abruzzo e il Trentino Alto Adige sono, nell'ordine, le regioni con i valori più alti di superficie protetta; l'Abruzzo possiede la percentuale più alta di territorio regionale protetto, pari al 28,1% con 3 parchi nazionali. Rispetto al 2000 il numero dei parchi naturali regionali non ha subito variazioni di rilievo, mentre sono state istituite 83 nuove riserve naturali regionali. La valorizzazione economica delle aree naturali protette, attraverso il turismo e le produzioni agricole di qualità (nei parchi sono stati censiti 557 prodotti tipici), sta fornendo indicazioni preziose per la riqualificazione dell'offerta turistica italiana. Più in generale, l'analisi dei "punti di forza" dell'offerta turistica in Italia conferma il ruolo della conservazione delle risorse naturali e culturali per il raggiungimento di risultati economici positivi.
Roma, 23 marzo 2006
fonte
http://www.minambiente.it/

23 marzo 2006

Nasce sulle splendide colline di Tabiano Castello l' Agriturismo bioecologico il Tondino...

L’agriturismo bioecologico il tondino nasce dalla ristrutturazione di un casale che faceva parte delle vecchie mezzadrie del castello di Tabiano tra le più belle colline parmensi. Prende il nome dal recinto nel quale si domano i puledri. L’azienda agricola è a conduzione biologica certificata, produce frumento dalla quale farina vengono i nostri prodotti, si allevano cavalli, bovini e suini, si coltivano ortaggi, piante aromatiche e frutta. L’ambiente circostante è un alternanza di campi coltivati di boschi su declivi e di siepi di essenze miste di laghi e di rii e per noi è importantissimo, tanto, che la vostra permanenza non lascerà traccia alcuna essendo tutti i nostri scarichi depurati con moderne concezioni. Vi proponiamo una vacanza in estremo relax fisico e mentale nel quale apprezzare il silenzio, il sapore dei cibi, il panorama delle colline che vi circondano sia che vi troviate in camera, in nel solarium o con le gambe sotto ad un tavolo imbandito. Sulle nostre tavole arrivano il pane fatto con la farina biologica, la pasta, le nostre carni, i salumi e i dolci oltre a tutti quei prodotti locali che provengono dal lavoro delle aziende agricole del territorio come il parmigiano, la ricotta il latte e il burro. Tra le colline potrete girare a piedi o in mountain bike, potrete tirare qualche freccia sul ai bersagli tridimensionali o pescare in tutta quiete sulle rive del nostro laghetto.
fonte
http://www.www.agriturismoiltondino.it/

22 marzo 2006

Bologna, Palazzo Re Enzo: dal 25 al 26 Marzo c'e' "Charme", mostra mercato del benessere...

Charme è una mostra mercato (è quindi possibile la vendita di prodotti e servizi) che si tiene nel
Palazzo più bello e centrale di Bologna, Palazzo Re Enzo, in Piazza del Nettuno.
Il coinvolgimento di aziende che si occupano di fitness, beauty e wellness è frutto dell’idea che lo “charme” è bellezza, forma fisica e benessere armoniosamente integrati fra loro e che si raggiunge solo attraverso la perfetta combinazione fra una vita e una alimentazione naturale, un trattamento estetico e cosmetico, una vacanza in relax, l’attività sportiva e di fitness.
In seguito alla positiva esperienza dell’edizione 2005 alla quale hanno partecipato più di 18.000 visitatori e 50 espositori abbiamo deciso di:
1) mantenere l’ingresso gratuito.
2) ampliare e qualificare la parte espositiva al fine di richiamare un pubblico sempre più numeroso e mirato. Questo obiettivo verrà raggiunto attraverso due linee di intervento:
a. coinvolgendo aziende nazionali, capaci di creare immagine e glamour.
b. invitando realtà di eccellenza del settore benessere, bellezza e salute che sono state individuate partecipando a importanti manifestazioni fieristiche.
3) organizzare eventi culturali di importanza nazionale grazie al contributo di Donatella Luccarini, art director della manifestazione.
4) continuare a proporre la rivista Charme Magazine, assai apprezzata per la grande qualità dei contenuti e della grafica, nell’edizione autunnale e primaverile (che uscirà in concomitanza con l’evento Charme 2006) al grande pubblico di Bologna e dell’Emilia Romagna.
CHARME 2006, I SETTORI ESPOSITIVI
Vacanze di Charme: i percorsi e le vacanze di charme per il benessere e la bellezza in Emilia Romagna, in Italia e… nel mondo: agenzia viaggi, centri termali, beauty farms, percorsi turistici e gli agriturismi con alimenti naturali preparati con antiche ricette e prodotti bilogici coltivati nel rispetto della natura.
Beauty, le nuove frontiere della bellezza: centri estetici, dimagrimento e abbronzatura, profumeria (cosmesi e make up), moda taglio e acconciatura.
Fitness, la salute prima di tutto, il fitness come prevenzione: palestre e fitness center, home fitness, alimentazione naturale, intolleranze, centri termali e agriturismo.
Wellness, il benessere a Bologna: centri benessere, hammam, terapie e corsi per il benessere, (massaggi, yoga, reiki, vinoterapia, naturopatia, ayurveda…), erboristeria tradizionale e cinese, campagna e prodotti anti fumo.
Ambiente ed Energie Alternative, le energie alternative per una vita più sana e eco compatibile: arredamento ecologico, i pannelli solari e i prodotti a energia alternativa, bio architettura, abbigliamento ecologico.
fonte
http://www.bussolaeventi.com/

17 marzo 2006

Petizione a favore delle Bioplastiche nel campo degli Imballaggi e la defiscalizzazione degli stessi...

La Quibio.it in persona dei Sigg. Brau Giuseppe e Sanna Maria Grazia promuove una raccolta di firme per indurre Il Parlamento Europeo e tutti i Governi della Comunita' Europea ad intraprendere tutte le iniziative piu' opportune atte a tutelare la popolazione dalle emissioni di gas serra (anidride carbonica, gas metano, protossido di azoto, esafloruro di zolfo, idrofluorocarburi e perfluorocarburi).
Petizione a favore delle Bioplastiche nel campo degli Imballaggi e la defiscalizzazione degli stessi.
Incentivare la diffusione di imballaggi biodegradabili e compostabili al 100%
( norma Uni en 13432* ).
Diffondere l´impiego dei materiali biodegradabili al fine della riduzione dei rifiuti non biodegradabili o non compostabili:
Stimolare l´uso dei materiali biodegradabili da parte del settore primario della produzione e dei vari settori economici al fine di ridurre l´impatto ambientale delle varie attività.
Offrire strumenti concreti, affidabili ed applicabili al legislatore, al fine di introdurre e/o modificare regolamenti nazionali/regionali per ridurre la produzione e l´uso di materiali plastici non biodegradabili.
Stimolare un nuovo approccio di tipo culturale al problema della protezione dell´ambiente.
La bioplastica, oltre a consentire di risparmiare energia assicura una riduzione nella produzione dei gas ad effetto serra. Grazie all'uso di materie prime rinnovabili di origine agricola ( mais, barbabietola da zucchero etc...), alle proprietà di biodegradazione e compostabilità di diverse applicazioni, alle particolari prestazioni garantite rispetto ai materiali tradizionali.
Migliorano le prestazioni e le performance ambientali.
E' il caso dei sacchetti, piatti, bicchieri, posate etc... in Mater-Bi™ o in Pla™ . La produzione di questi a paragone con uno di plastica di pari peso, consente di ridurre l'emissione di anidride carbonica di almeno il 30%.
Nella gamma di prodotti ottenuti a vantaggio dell' agricoltura, ovvero, dal mais, barbabietola da zucchero etc... ci sono i tradizionali shopper per la spesa, sacchi e fodere per la raccolta differenziata, contenitori alimentari, stoviglie, pannolini, fino ad arrivare agli innovativi materiali completamente atossici destinati al divertimento di bambini.
Si ricorda inoltre che tutti i prodotti in bioplastica si trasformano alla fine del proprio ciclo vitale in fertile humus.
*LA NORMA EN 13432
Attualmente i termini biodegradazione, materiali biodegradabili, compostabilità ecc. sono molto comuni ma frequentemente mal utilizzati e sorgente di equivoci. La norma europea EN 13432 "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi", recentemente adottata anche in Italia con la denominazione EN 13432, risolve questo problema definendo le caratteristiche che un materiale deve possedere per poter essere definito "compostabile". Questa norma è un punto di riferimento per i produttori di materiali, le autorità pubbliche, i compostatori e i consumatori. Secondo la EN 13432, le caratteristiche che un materiale compostabile deve avere sono le seguenti:
Biodegradabilità, determinata misurando la effettiva conversione metabolica del materiale compostabile in anidride carbonica. Questa proprietà è valutata quantitativamente con un metodo di prova standard: EN 14046 (anche pubblicato come ISO 14855: biodegradabilità in condizioni di compostaggio controllato). Il livello di accettazione è pari al 90% da raggiungere in meno di 6 mesi.
Disintegrabilità, cioè la frammentazione e perdita di visibilità nel compost finale (assenza di contaminazione visiva). Misurata con una prova di compostaggio su scala pilota (EN 14045). Il materiale in esame viene biodegradato insieme con rifiuti organici per 3 mesi. Alla fine il compost viene vagliato con un setaccio di 2 mm di luce. I residui del materiale di prova con dimensioni maggiori di 2 mm sono considerati non disintegrati. Questa frazione deve essere inferiore al 10% della massa iniziale.
Assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio. Requisito verificato con una prova di compostaggio su scala pilota.
Bassi livelli di metalli pesanti (al di sotto di valori massimi predefiniti) e assenza di effetti negativi sulla qualità del compost (esempio: riduzione del valore agronomico e presenza di effetti ecotossicologici sulla crescita delle piante). Una prova di crescita di piante (test OECD 208 modificato) è eseguita su campioni di compost dove è avvenuta la degradazione del materiale di prova. Non si deve evidenziare nessuna differenza con un compost di controllo.
Altri parametri chimico-fisici che non devono differire dal compost di controllo dopo la biodegradazione sono: pH; contenuto salino; solidi volatili; N; P; Mg; K.
Ciascuno di questi punti è necessario per la definizione della compostabilità ma da solo non è sufficiente. Ad esempio, un materiale biodegradabile non è necessariamente compostabile perché deve anche disintegrarsi durante un ciclo di compostaggio. D'altra parte, un materiale che si frantuma durante un ciclo di compostaggio in pezzi microscopici che non sono però poi totalmente biodegradabili non è compostabile.
La norma EN 13432 è una norma armonizzata, ossia è stata riportata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee e pertanto deve esser recepita in Europa a livello nazionale e fornisce presunzione di conformità con la Direttiva Europea 94/62 EC, sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio.
Partecipa anche Te!

15 marzo 2006

Coldiretti: nei campi si " coltivano" giochi, plastica e benzina...

ENERGIA: COLDIRETTI, NEI CAMPI SI "COLTIVANO" GIOCHI, PLASTICA E BENZINALe nuove frontiere dell'agricoltura per il risparmio energetico contro l'inquinamento
Cogliere le opportunità offerte da un'agricoltura rigenerata anche nello sviluppo di prodotti biodegradabili e di alternative energetiche meno inquinanti è una scelta di civiltà per un Paese che vuole percorrere seriamente la strada dello sviluppo sostenibile. È quanto ha affermato il segretario generale della Coldiretti Franco Pasquali alla giornata organizzata in collaborazione con Greenaccord "No food: agricoltura di frontiera" nell'ambito della quale è stata allestita una esposizione di oggetti di uso comune interamente biodegradabili ottenuti dalle coltivazioni (posate, bicchieri, penne, fazzolettini, ossi per cani, fiori, giocattoli e molto altro messo a disposizione da Novamont). Si tratta - spiega la Coldiretti - di bioplastiche che, ricavate dall'amido di mais, grano e patata (Mater-bi), assicurano caratteristiche e prestazioni dei materiali tradizionali, ma consentono anche di risparmiare energia, contribuiscono a ridurre l'effetto serra e si trasformano alla fine del proprio ciclo vitale in fertile humus. Nella gamma di prodotti ottenuti dal mais ci sono - continua la Coldiretti - i tradizionali shopper per la spesa, sacchi e fodere per la raccolta differenziata, contenitori alimentari, bastoncini cotonati, pannolini, fino ad arrivare agli innovativi materiali completamente atossici destinati al divertimento di bambini o di animali come le costruzioni colorate completamente a base di mais da cui si ottengono le forme più svariate o agli ossi per cani, roditori e altri animali domestici. Sostituire la plastica non riciclabile con prodotti biodegradabili - sottolinea la Coldiretti - ha un doppio valore ambientale perché risolve le difficoltà di smaltimento ma contribuisce anche alla riduzione del consumo di combustibile fossile e quindi al contenimento dello smog nel rispetto del protocollo di Kyoto con il quale l'Italia ha assunto l'impegno di una riduzione del 6,5% delle emissioni di gas serra. Un obiettivo al quale l'agricoltura può dare un contributo determinante poiché potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole è possibile secondo gli studiosi arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate. Dalle coltivazioni agricole nazionali come il biodiesel ottenuto dalla colza o dal girasole è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili, principali responsabili dello smog in città, ma anche contribuire al raggiungimento del target fissato dall'Unione Europea che prevede di sostituire entro il 2010 il 5,75% dei consumi totali di benzina e gasolio da autotrazione con biocarburanti. Con la "spinta" data dalla Coldiretti alla conversione in legge del "decreto agricoltura" prende il via anche in Italia dal primo luglio 2006 una vera e propria rivoluzione nei serbatoi di tutte le auto circolanti a diesel o a benzina dove ci sarà almeno una percentuale dell'uno per cento di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole, da incrementare di un punto per ogni anno, fino al 2010. Una decisione che significa un impegno delle imprese agricole per indirizzare a coltivazioni energetiche pari nel primo anno a 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare - continua la Coldiretti - a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. Si tratta - conclude la Coldiretti - di un importante contributo per recuperare il ritardo accumulato negli ultimi anni nei confronti dei partner comunitari e che pone l'Italia in linea con gli orientamenti fissati dal libro verde sull'energia presentato dalla Commissione Europea che mette in evidenza la necessità di un mix energetico più sostenibile, efficiente e diversificato sopratutto per un Paese come il nostro che evidenzia tra i più alti livelli di dipendenza energetica dall'estero.
fonte
http://www.coldiretti.it/

12 marzo 2006

Codice dell' Ambiente: incentivi alle rinnovabili al Sud e rafforzamento della clausola sociale...

Varato il “Codice dell’Ambiente”
Via libera definitivo alla riforma della legislazione ambientale. Più di 700 pagine, 318 articoli e 45 allegati per semplificare e rendere più razionali le eco-norme. Tra le novità incentivi alle rinnovabili al Sud e rafforzamento della clausola sociale.Matteoli: “Una riforma di legislatura per far uscire l’ambiente dal caos normativo”
Varato il “Codice dell’Ambiente”, il decreto legislativo che semplifica, razionalizza e riordina la normativa ambientale esistente in sei settori chiave: rifiuti e bonifiche, acqua, difesa del suolo, inquinamento atmosferico, procedure ambientali, danno ambientale. Il Consiglio dei Ministri ha infatti dato il via libera definitivo, in terza lettura, al Decreto legislativo sull’ambiente. Tra le novità inserite nel testo, che accolgono le osservazioni delle Commissioni parlamentari e delle parti sociali, il rafforzamento della clausola sociale per tutelare i lavoratori dei servizi idrici e del settore dell’igiene urbana e una politica incentivante delle energie rinnovabili attraverso le priorità di dispacciamento ed interventi finanziari per promuovere le energie rinnovabili soprattutto nel Sud.
“Una grande riforma di legislatura, attesa da molti anni - ha detto il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli – che ho fortemente voluto per far uscire l’ambiente da un caos normativo in cui troppo spesso hanno potuto prosperare gli eco-furbi. Ora il cittadino e l’imprenditore potranno avere a disposizione un Codice dell’Ambiente chiaro e razionale che permetterà di compiere quel salto di qualità indispensabile per una reale tutela dell’ambiente”.
Il Testo unico sull’Ambiente è un corpus normativo di più di 700 pagine, 318 articoli e 45 allegati. Il disegno di legge di delega è stato approvato per la prima volta in Consiglio dei Ministri il 9 agosto del 2001 e ha concluso il suo iter parlamentare il 24 novembre del 2004. La Commissione di saggi istituita ad hoc per la scrittura dei testi ha concluso il suo lavoro a settembre del 2005. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo in prima lettura il 18 novembre 2005 ed in seconda lettura il 19 gennaio 2006.
Il Testo unico sull’Ambiente recepisce otto direttive comunitarie ancora non entrate nella legislazione italiana nei settori oggetto della delega; accorpa le disposizioni concernenti settori omogenei di disciplina, in modo da ridurre le ripetizioni; abroga cinque leggi, dieci disposizioni di legge, due decreti legislativi, quattro d.P.R., tre d.P.C.M. ed otto decreti ministeriali, cui sono da aggiungere le disposizioni già abrogate e di cui viene confermata l’abrogazione da parte dei decreti delegati.
Ecco in sintesi il contenuto del testo:
Via (Valutazione di impatto ambientale) – Vas (Valutazione ambientale strategica) Ippc (Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento): Integrale recepimento di quattro direttive. Scansione puntuale dei procedimenti Via per garantire il completamento di tutte le procedure in tempi certi. Anche per la Via ordinaria verrà esaminato il progetto preliminare. Definizione dei meccanismi di coordinamento tra Via e Vas e tra Via e Ippc. Introduzione di un sistema di controlli successivi. Accoglimento del principio del silenzio-rifiuto e rafforzamento della disciplina di informazione al pubblico.
Difesa suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle acque e gestione delle risorse idriche: Riordino e coordinamento delle disposizioni normative frammentate in una pluralità di testi e interconnesse come la difesa del suolo, la tutela delle acque, la gestione delle risorse idriche. Integrale recepimento della direttiva 2000/60/Ce in materia di acque che prevede l’istituzione di Autorità di bacino distrettuali e la definizione dei distretti idrografici, che sono stati definiti in sette ( Distretto delle Alpi Orientali, che comprende i bacini dell’Adige e dell’Alto Adriatico; Distretto Padano, che segue la geografia dell’attuale Autorità di bacino del Po; Distretto dell’Appennino Settentrionale, che comprende il bacino dell’Arno, della Liguria, i bacini meridionali dell’Emilia e quelli settentrionali delle Marche; Distretto Appennino Centrale, che include il bacino del Tevere, quelli delle Marche meridionali, dell’Umbria e dell’Abruzzo; Distretto Appennino Meridionale, che include anche tutti i bacini dell’Italia meridionale; Distretto idrografico della Sicilia e Distretto idrografico della Sardegna). Individuazione del Piano di gestione come strumento di pianificazione, riconferma del principio di pubblicità delle acque. Rafforzamento della clausola sociale per tutelare i lavoratori dei servizi idrici e di igiene urbana.
Rifiuti e bonifiche: Vengono riordinate e coordinate le disposizioni normative concernenti questi settori. Per le bonifiche vengono confermati sostanzialmente i parametri in vigore per la definizione di “sito inquinato” e per la successiva bonifica viene compiuta un’analisi di rischio, viene confermato anche il meccanismo dell’accordo di programma che ha dato buoni risultati e che prevede procedure più snelle e tempi più veloci nel pieno rispetto dell’ambiente. Vengono ridefinite le priorità nella gestione dei rifiuti in conformità con la normativa UE. Viene istituita inoltre un’Authority per acque e rifiuti, creando due sezioni al posto del vecchio Comitato di vigilanza sull’uso delle risorse idriche e dell’Osservatorio nazionale dei rifiuti, con una diminuzione nel numero degli organi. Viene riconosciuto il ruolo delle Province in materia di rifiuti.
Tutela dell’aria: Riordino e coordinamento di tutte le misure concernenti la prevenzione dell’inquinamento dell’aria; promozione del ricorso alle migliori tecniche disponibili; introduzione di una durata fissa per l’autorizzazione pari a 15 anni. L’apparato sanzionatorio non è stato variato rispetto al passato in quanto la delega non prevedeva modifiche di questo capitolo. Impegni maggiori sulle fonti rinnovabili con priorità nel dispacciamento ed interventi finanziari per incentivare l’energia rinnovabile al Sud, soprattutto per raggiungere gli obiettivi di Kyoto.
Danno ambientale: Viene definita la nozione di danno ambientale e una nuova disciplina in materia per conseguire l’effettività delle sanzioni amministrative e viene applicato il principio che chi inquina paga. Per accorciare i tempi del risarcimento del danno, ad oggi il Ministero ha incassato soltanto le somme derivanti da transazioni, è prevista un’ordinanza-ingiunzione per il risarcimento del danno che darà la possibilità al Ministero di incassare in modo certo e veloce le somme. Viene recepita integralmente la direttiva europea.
Roma, 10 febbraio 2006

fonte
www.minambiente.it

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06 marzo 2006

I Comuni di Palau, Aglientu e Badesi: Tre paesi, una sola meta con Agenda 21 Locale...

AGENDA 21 LOCALE
Il Comune di Palau è impegnato insieme ai Comuni di Aglientu e Badesi nel lavoro di elaborazione di una propria
Agenda 21 Locale. A tal fine, il Comune ha predisposto un breve questionario, che richiederà pochi minuti per la compilazione, in cui sono contenute domande sulla vivibilità nei tre comuni. Il questionario sarà disponibile presso le scuole, gli uffici comunali, l’Informagiovani, la Consulta degli anziani, la Biblioteca a partire dal 23.05.2005. Se ritenuto necessario, verrà effettuata anche una distribuzione capillare porta a porta.Il comune inoltre provvederà ad allestire dei contenitori appositamente segnalati presso il municipio, scuole, l’Informagiovani, la Consulta degli anziani e la Biblioteca, dove potranno essere restituiti i questionari compilati. L’Agenda 21 Locale è un processo di miglioramento volontario promosso a livello locale attraverso il quale gli enti pubblici operano in collaborazione con tutti i settori della propria comunità per definire piani di azione che perseguano la sostenibilità sul proprio territorio.L’Agenda 21 è una sfida per tutti, è un processo dinamico, partecipato, ovviamente non esente da limiti, ma che rappresenta un’opportunità per trovare risposte ai problemi, per individuare proposte concrete, per favorire il dialogo e la partecipazione. L’obiettivo di fondo è il miglioramento della qualità della vita sia della popolazione locale che degli ospiti che visitano il nostro territorio.Ma per porsi degli obiettivi di miglioramento, così come per sapere quali cose vanno salvaguardate e mantenute come tali, è indispensabile l’opinione e il contributo di tutti.I dati raccolti serviranno oltre che per conoscere l’opinione dei cittadini e degli ospiti del comune, anche per elaborare l’Analisi Ambientale del territorio, ossia una fotografia sulla situazione ambientale, economica e sociale.Si invitano tutti i cittadini a partecipare e a contribuire all’iniziativa in corso.Il questionario, che si può scaricare qui, può essere compilato e inviato anche per posta elettronica,
TRE PAESI, UNA SOLA META
PALAU 10 MARZO 2006 - ORE 10.00SALA CONSILIAREPIAZZA POPOLI D'EUROPA, 1 - 07020 PALAU
PRESENTAZIONE PROGETTO
PROGRAMMA CONVEGNO
I VINCITORI DEL CONCORSO PER LA IDEAZIONE DEL LOGO RIGUARDANTE IL PROGETTODI REALIZZAZIONE DELL'AGENDA 21 LOCALE
SVILUPPO SOSTENIBILE E PERCEZIONE DELLO STATO DELL'AMBIENTE
Il Comune di Palau, insieme ai Comuni di Aglientu e Badesi, sta predisponendo un Rapporto sullo Stato dell’Ambiente locale come primo passo di un processo, denominato Agenda 21 Locale, che vede coinvolti tutti coloro che vivono il territorio (cittadini, tecnici e amministratori) in una discussione che proponga soluzioni condivise ai problemi evidenziati.Pertanto, Le chiediamo gentilmente di dedicare alcuni minuti del suo tempo alla compilazione del questionario, per raccogliere informazioni e impressioni sulla qualità della vita nella sua comunità.La ringraziamo per la collaborazione che vorrà offrirci.
Visualizza e stampa i moduli: 1
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Avvertenze: la consegna dei due questionari può essere fatta via e mail oppure direttamente all'Ufficio Ambiente (senza passare dal protocollo perchè sono in forma anonima).
mailto:lavoripubblici.lobrano@palau.it - lavoripubblici.correzzola@palau.it

05 marzo 2006

Consumo critico: Fa' la cosa giusta! 18/19 Marzo 2006....

Fa' la cosa giusta! 18-19 marzo 2006
La terza edizione della fiera organizzata da Terre di mezzo. Stand, prodotti del circuito equo e solidale, servizi, convegni, eventi. Un week-end diverso da trascorrere nella più grande piazza italiana della sostenibilità.
8000 metri quadri di esposizione, 220 standisti, 15 aree tematiche, un percorso studiato per fornire informazioni, prodotti e servizi a chi vuol pensare, scegliere, agire in maniera più equa: dal 17 al 19 marzo Torna nello spazio espositivo del SuperstudioPiù di via Tortona 27, Fa' la cosa giusta!, la mostra-mercato del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, il più grande laboratorio di "buone pratiche" in Italia. Organizzata da Terre di mezzo in collaborazione con l'associazione Insieme nelle Terre di mezzo , Fa' la cosa giusta! giunge quest'anno al suo terzo appuntamento, rinnovata e più ricca.La "piazza" di Fa' la cosa giusta! ospiterà botteghe del commercio equo e solidale, aziende agricole che promuoveranno alimenti biologici ed ecoprodotti, operatori del turismo responsabile, produttori di energia rinnovabile, aziende che offrono software libero e telefonia solidale, operatori di servizi di finanza etica e mobilità sostenibile, che dialogheranno con i rappresentanti della pubblica amministrazione.Numerosi gli appuntamenti culturali, le mostre, i dibattiti in programma. L'area degli ex capannoni industriali di SuperstudioPiù, oggi trasformati in un suggestivo spazio espositivo, avrà inoltre zone dedicate ai bambini, al cinema, alle degustazioni, un'emeroteca, un angolo relax all'aperto, una libreria e decine di laboratori tematici.
Visitate il sito www.falacosagiusta.org per modalità di iscrizione e programma completo degli eventi!
Si entra presentando una copia del catalogo della Fiera, che è il numero di marzo di Terre di Mezzo (4 euro, si acquista dai venditori di strada, presso la sede del giornale in p.za Napoli 30/6 a Milano, o all'ingresso). Offerta speciale per i visitatori: la guida "Fa' la cosa giusta! Lombardia 2006" più il catalogo, 10 euro.
Orari di apertura: Venerdì 17 Marzo dalle 9 alle 18, ingresso riservato alle scuole e ai giornalisti.Sabato 18 Marzo, aperta al pubblico dalle 10 alle 20. Domenica 19 Marzo, aperta al pubblico dalle 10 alle 19.
fonte
http://www.falacosagiusta.org/