12 maggio 2010

Raccolta differenziata? Carta, plastica, vetro, lattine, rifiuti: ora c'è Ecobox...

Ecobox serve a raccogliere meglio quello che non serve più.
Carta, plastica, vetro, lattine, rifiuti: a ciascuno il suo contenitore per differenziare la raccolta ed essere più uguali alla natura.
Ecobox è un'isola fatta di cinque elementi modulari a forma esagonale da montare in pochi secondi con assoluta facilità in qualsiasi ambiente, anche singolarmante.
I cinque moduli hanno altezze progressive per una componibilità totale e per dare maggiore visibilità alle componenti, alla destinazione dei rifiuti e alle personalizzazioni su tre lati alternati.
Ecobox è un'isola da comporre in assoluta libertà.
In vendita su: www.quibio.it

10 maggio 2010

Quibio e il trend crescente della bioplastica.

Quibio.it continua la sua marcia in ascesa, vivendo un 2010 sempre più da protagonista. Dopo aver festeggiato i suoi dieci anni di attività, ora registra un netto aumento nelle visite su base annua, attestandosi al primo posto fra i portali del settore con oltre 500.000 visitatori unici negli ultimi dodici mesi. La ragione di tante visite è dovuta principalmente all'attività costante del portale, che per primo ha portato nel web italiano i prodotti usa e getta biodegradabili e compostabili, ma anche al forte interesse che negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale verso tutti quei prodotti o stili di vita che sono rispettosi dell'ambiente che ci circonda. La dimostrazione più evidente è una maggior presenza sul mercato dei nuovi biopolimeri, elementi chiave per la produzione di materie plastiche mediante risorse naturali e rinnovabili, come il MaterBi, il PLA o il Biolice, tutte bioplastiche degradabili biologicamente al 100% e quindi non inquinanti. Per questo si può parlare senza dubbio di una nuova moda che sta sempre più velocemente prendendo piede, soprattutto tra le generazioni più giovani: quella dell'utilizzo di materiali rispettosi dell'ambiente, di una mentalità attenta al futuro del Pianeta e di una sensibilità consapevole verso ciò che ci circonda. Quibio.it, con i suoi 500.000 visitatori unici annui, ne è la prova.

Abito nuziale? Naturalmente biodegradabile.

MILANO – Dai ricercatori della Hallam University Sheffield (Inghilterra) arriva un abito matrimoniale realizzato in alcol polivinilico, composto chimico ottenuto per idrolisi e solubile in acqua
Amore eterno – La sposina, dopo aver scelto con cura questo capo che continua a rappresentare nell’immaginario di molte fanciulle il sogno della favola e dell’amore eterno, potrà disfarsene con una semplice doccia, conservandolo nel cuore (se vorrà), ma non negli armadi già troppo affollati. O altrimenti potrà farne una sorta di spezzatino, convertendo la veste matrimoniale in cinque differenti capi di uso più comune. L’iniziativa usa e getta rispecchia in pieno la nostra società effimera e veloce, dove tutto passa repentinamente e poche cose restano, e verrà presentata alla mostra dedicata al matrimonio ecologicamente sostenibile, organizzata dalla stessa Università britannica (fino al 16 maggio).
BIODEGRADABILE- L’insolito abito nuziale sarà realizzato con lo stesso materiale usato anche per detersivi e risponde soprattutto a un’esigenza di rispetto ambientale, obiettivo che contraddistingue l’ultima frontiera dell’industria del fashion: la moda, dopo aver inseguito per anni il bello e l’armonia, ora sposta lo sguardo verso l’ambiente, corteggiando tessuti biodegradabili e unendo l’arte alla tecnologia.
Eco-Friendly - I matrimoni sono notoriamente vere e proprie macchine consumiste, con un dispendio economico ed ecologico altissimo, ma l’idea di un matrimonio sostenibile è possibile e inizia anche a essere molto sentita, come dimostrano altre iniziative recenti in questa direzione. In occasione della «Fashion Paper» milanese, mostra itinerante dedicata a Moda, Arte e Design in carta, gli studenti avevano realizzato per esempio un abito matrimoniale di carta da imballo riciclata o filtri da tè.
Sposa bagnata - Finita la luna di miele e passata la festa, che fare dunque del vestito da sposa? Conservarlo accuratamente con l’idea di tramandarlo alla figlia, sistemarlo comodamente nell’armadio come una sorta di cimelio sacro o stivarlo nel baule dei ricordi, aspettando che il tempo lo ingiallisca? Senza contare che l’epidemia dilagante di divorzi fa sì che spesso possa diventare un capo scomodo da traslocare, senza per questo rinnegare quel «sì» che si pensava potesse durare per sempre. L’idea del team di designer e scienziati della Sheffield Hallam University potrebbe essere una risposta ecologica e pragmatica. Fermo restando che in caso di pioggia al vecchio adagio «Sposa bagnata, sposa fortunata» si dovrà sostituire il detto «Sposa bagnata, sposa spogliata».

La Festa deve essere verde.
La nuova tendenza del 2010 è quella dei matrimoni eco-compatibili e a risparmio energetico. Niente più sfarzi ed esagerazioni, il matrimonio deve essere “verde”, minimal e attento all’ambiente. Bomboniere equosolidali, ricevimento in campagna e pochi sprechi: ecco le vere tendenze di questo nuovo anno. Tante le idee per ridurre l’impatto del vostro giorno più importante sull’ambiente: e non sono solo gli attivisti più convinti a seguirle, moltissime coppie hanno già abbracciato il trend.
Per prima cosa le bomboniere: quelle equo solidali, create da persone dei paesi in via di sviluppo senza sfruttamento della manodopera e con attenzione all’ambiente, sono ormai una realtà consolidata.
I negozi di articoli solidali sono circa 600, concentrate prevalentemente nel nord-ovest e nel nord-est, rispettivamente il 38% e il 22,6% del totale.
Attenzione poi alla scelta della location: un agriturismo o un casale in campagna, dove gustare prodotti tipici e genuini rigorosamente in stoviglie biodegradabili.
Non dimenticate di organizzare un bus per trasportare tutti i vostri invitati per evitare così che ognuno prenda la sua auto.
Piccoli gesti che, se tutti si abituassero a fare, potrebbero davvero dare l’esempio per una migliore gestione degli sprechi.

05 maggio 2010

Biosacchetti ai pellegrini della Sacra Sindone.

Centomila sacchetti biodegradabili per i pellegrini della Sindone.
Sono totalmente biodegradabili e compostibili, ma resistenti come quelli in plastica tradizionale
Torino. Amiat, in collaborazione con Novamont e Yantari Comunicazione di Torino, fornirà altri 100 mila sacchetti biodegradabili al comitato che organizza l'Ostensione della Sacra Sindone. La nuova fornitura si aggiunge ai precedenti 100 mila pezzi che sono stati distribuiti, a partire da sabato 10 aprile, ai pellegrini giunti a Torino in autobus. I sacchetti, che verranno distribuiti gratuitamente, sono in Mater-Bi, una nuova bioplastica sviluppata da Novamont, totalmente biodegradabile e compostibile, garantiscono tenuta e resistenza del tutto paragonabili a quelle dei sacchetti in plastica tradizionale, utilizzando però risorse rinnovabili e riducendo così le emissioni di gas ad effetto serra, il consumo di energia e di risorse non rinnovabili.
I sacchetti potranno quindi essere utilizzati per la raccolta differenziata della frazione organica e rappresentano un importante strumento per la diffusione della cultura della riduzione alla fonte dei rifiuti. Amiat non è la prima azienda public utility a collaborare con l'evento dell'Ostensione della Sindone: qualche settimana fa anche anche Smat aveva installato un chiosco, in adiacenza all’ingresso del percorso che conduce i pellegrini al Duomo del capoluogo piemontese che tutt'oggi garantisce, dalle ore 8 alle ore 21, acqua naturale refrigerata e, contemporaneamente, consente di ridurre notevolmente il consumo di plastica.
Sono stati finora oltre 600 mila i pellegrini che hanno sfilato davanti alla sacra reliquia, domenica 2 maggio è previsto nella città piemontese l'arrivo del Pontefice Benedetto XVI.

Il biodegradabile avanza sempre di più...

In arrivo l'ordinanza sindacale sulla vendita di sacchetti

Da luglio la spesa con sacchietti bio
QUALIANO. Divieto di distribuzione di sacchetti non biodegradabili: il sindaco prepara l'ordinanza. Con decorrenza dal primo luglio venturo, tutti gli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione di alimenti e bevande operanti sul territorio di Qualiano, che si tratti sia di postazioni fisse che itineranti, dovranno distribuire alla clientela shoppers realizzate in materiale biodegradabile quali, ad esempio, sacchetti in mater-bio altri materiali di origine vegetale, cellulosa, carta, tela e altre fibre naturali.
L'atto nasce in scia alla normativa comunitaria europea Uni En 13432 che specifica le peculiarità di prodotti biodegradabili, ai dettami del Protocollo di Kyoto ed alla legge italiana 296 del 27 dicembre 2006, specificamente negli articoli riguardanti le disposizioni atte a favorire la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera ed il rafforzamento della protezione ambientale.
Il sindaco, Salvatore Onofaro, l'assessore all'Ambiente Donato Marrazzo e l'assessore al Commercio Santolo Licciardiello, in una nota congiunta dichiarano: ”Nell'ottica di miglioramento e di ulteriore intensificazione della raccolta differenziata nella nostra città ed a salvaguardia della salute ambientale e dei nostri stessi concittadini, questa amministrazione ha inteso giocare d'anticipo per ossequiare una disposizione di legge e far sì che gli stessi esercenti possano meglio organizzarsi per non farsi trovare impreparati all'obbligo previsto. Tale disposizione nasce dalla constatazione e dalla certificazione che ogni anno in Italia finiscono nei rifiuti oltre 4 miliardi di buste non biodegradabili. Una quantità che corrisponde ad un'immissione nell'atmosfera di circa 200 mila tonnellate di biossido di carbonio. In particolar modo in Campania, dove è ancora forte il ricordo della crisi dei rifiuti, dobbiamo intraprendere ogni strada possibile che possa riverberarsi positivamente sull'ambiente e sulla qualità della vita. A Qualiano abbiamo attivato un sistema di raccolta differenziata intenso e capillare la cui ottimizzazione si raggiungerà anche con questo dispositivo in materia di commercializzazione delle shoppers biodegradabili”.
Intanto, mercoledì 5 maggio, alle ore 10 convocazione in Prefettura a Napoli per fare un bilancio ad un anno dall'entrata in vigore dell'ordinanza proposta dal sindaco di Qualiano per contrastare i roghi incontrollati di pneumatici. Il primo cittadino, infatti, nei giorni scorsi aveva inviato una missiva al Prefetto Alessandro Pansa per chiedere un tavolo tecnico sull'argomento trovando disponibilità e tempestività da parte dell'Ufficio territoriale di Governo.
“Quello dei roghi incontrollati di rifiuti – prosegue Onofaro – è un altro delicato fronte sul quale ci stiamo battendo da tempo. Nel giugno scorso la nostra ordinanza è stata adottata da decine di comuni campani. I risultati, almeno nel nostro hinterland, sono positivi. Ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Per questo ho chiesto un incontro al Prefetto per fare il punto della situazione ed eventualmente concertare nuove disposizioni in vista dell'approssimarsi della stagione estiva”.