08 agosto 2005

Bioera: un esordio col botto in borsa...

BIOERA: UN ESORDIO COL BOTTO IN BORSA
Fuochi d'artificio in borsa per il debutto di Bioera, che al suo esordio ha guadagnato il 37,14% salendo a quota 9,6 euro, contro i 7 euro del collocamento.
La società dell'erboristeria e del biologico della famiglia Burani si è detta molto soddisfatta dei volumi passati di mano, pari all'8% circa del capitale (pari a 726.543 pezzi) e della stabilità mantenuta dal titolo durante tutta la seduta (le azioni erano salite, in fase di prechiusura della prima asta, a 9,8 euro).
´Le prime lettere sono iniziate a 8 euro, al di sotto non c'erano venditori e gli ordini d'acquisto sono arrivati fino a 13,5 euro', ha commentato ieri Giovanni Burani, amministratore delegato della nuova capofila dei prodotti naturali, nella giornata dello sbarco sull'Expandi. E ha aggiunto: ´Fissando il prezzo a 7 euro la famiglia ha voluto premiare il mercato nonostante gli ordini fossero al prezzo massimo. Il 90% del book, infatti, era fatto di ordini illimitati'. Sono positivi i giudizi degli analisti che guardano con favore al titolo Bioera per il potenziale di crescita che la società incorpora e per le attese positive sul dividend yield. Il consolidato del gruppo, che oggi include succhi di frutta (Generalfruit), tisane (Natfood), olio biologico (Organic oil) e i negozi Erboristerie d'Italia, ha mostrato, dal 2000 a oggi, un tasso medio annuo di crescita pari al 27% e un ebit del 40%. ´È questa una storia aziendale che ci piace. Presenta un business tranquillo e una posizione dominante sul mercato italiano', ha commentato Massimo Trabattoni, responsabile azionario Italia di Mps am. ´La parte più tradizionale, ovvero quella delle macchinette del caffè d'orzo, è in grado di garantire una crescita stabile. Ma la vera scommessa a cui guarderà il mercato sono le attività legate all'erboristeria e agli integratori che hanno un potenziale di upside molto elevato', ha concluso Trabattoni. La cifra di 7 euro ha raccolto molte adesioni da parte degli investitori istituzionali. Tra questi, Nextra, Generali, Ras, Sanpaolo-Imi, Ducato, Tamburi, Amenduni, Pioneer e Fineco.

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