20 novembre 2010

Andrea Mura con Vento di Sardegna vince la Route du Rhum, la prima volta per un italiano...

19 novembre: Andrea Mura a bordo dell’Open 50 Vento di Sardegna (progetto Felci Yachts) è il primo italiano della storia a vincere, la prestigiosa Route du Rhum, regata oceanica in solitario di 3.562 miglia con percorso da Saint-Malò, in Francia, a Pointe à Pitre in Guadalupa.
Andrea Mura ha tagliato la linea d’arrivo a largo di Pointe à Pitre, oggi alle ore 22.43 dopo 19 giorni 9 ore 40 minuti e 30 secondi di navigazione, imponendosi nella categoria Rhum, quella riservata alle imbarcazioni tra i 40 e i 50 piedi, dietro di lui un veterano della Route du Rhum, Luc Coquelin alla sua quarta partecipazione.
Queste le parole di Andrea Mura subito dopo l’arrivo: “Questa vittoria è una gioia enorme per me, rappresenta il coronamento di anni di lavoro e mi regala la grande soddisfazione di essere il primo italiano a vincere una regata oceanica di tale importanza e difficoltà. Spero sia la prima di una lunga serie e che questo traguardo apra la strada alla vela oceanica anche in Italia. Questo è il risultato del lavoro di un team composto da oltre 20 persone. La vittoria e’ dedicata a loro, ai miei sponsor, ai miei tifosi e a tutti coloro che mi hanno sostenuto durante questa sfida impegnativa.”
A prendere il via, il 31 ottobre scorso, erano stati 85 concorrenti suddivisi in cinque categorie, 11 le imbarcazioni costrette al ritiro durante la regata. A questa edizione hanno preso parte altri due italiani Davide Consorte, che è stato costretto al ritiro per avaria, e Marco Nannini che sta ancora navigando a 300 miglia dall’arrivo al 26° posto della categoria Class40. In passato avevano invece partecipato alla regata Paolo Martinoni (1978), Simone Bianchetti (1998) e Giovanni Soldini (2002).
Venti giorni in oceano
A dispetto di un curriculum sportivo di alto profilo, che spazia da risultati di prestigio sulle derive, all’America’s Cup con il Moro di Venezia nel 1992, fino al 31 ottobre scorso in oceano Andrea Mura era un vero e proprio outsider. Le Sarde, come lo chiamano ora i francesi con rispetto e ammirazione per un risultato che lo proietta di diritto tra i protagonisti della vela oceanica, non aveva, infatti, mai affrontato una navigazione cosi’ lunga e impegnativa al di fuori del Mediterraneo.
Il battesimo e’ stato durissimo: le prime 48 ore dopo la partenza sono state vissute
in condizioni estreme, di bolina con onde di 3 metri e mezzo e un mal di mare devastante, peraltro confessato senza riserve durante un collegamento satellitare con l’ufficio stampa dell’evento. Nonostante ciò Andrea ha comunque sempre mantenuto il controllo degli avversari.
Superata la tempesta, è arrivato il momento della prima, importante, scelta strategica. Seguito 24 ore su 24 sotto il profilo meteorologico da Gianfranco Meggiorin, responsabile di Navimeteo e dal suo team, Andrea Mura ha scelto una rotta più a Sud rispetto all’Ortodromica (la rotta piu’ breve tra la partenza e l’arrivo), ha continuato a seguire la rotta condivisa con il team meteo, con insistenza consapevole anche quando la classifica si e’ capovolta e Vento di Sardegna è arrivata ad accumulare, al sesto giorno di navigazione, un ritardo di 50 miglia.
La conferma che la scelta strategica era quella corretta è arrivata all’altezza del passaggio delle Azzorre: la flotta che navigava a Nord rispetto all’Ortodromica e Vento di Sardegna, che invece navigava più a Sud, convergono verso la stessa rotta e Vento di Sardegna guadagna 80 miglia di vantaggio.
Da quel momento la volata di Andrea Mura è stata inarrestabile, con tenacia e determinazione, ha guadagnato vantaggio giorno dopo giorno, fino a mettere oltre 200 miglia tra se e i suoi diretti avversari. Soltanto la rottura prima del canard di prua e poi del gennaker grande hanno parzialmente rallentato la cavalcata di Vento di Sardegna, che ha comunque tagliato il traguardo in controllo degli avversari.
Una regata difficile nel complesso disputata in condizioni meteo anomale rispetto a quelle che erano le aspettative. Un Aliseo capriccioso si e’ fatto attendere a lungo e, soltanto nella parte finale del percorso, ha consentito alle imbarcazioni di navigare alle andature portanti, condizioni peraltro tipiche del periodo.
La regata si e’ cosi’ conclusa per i vincitori di tutte le categorie: oltre ad Andrea Mura su Vento di Sardegna per la categoria Rhum, hanno gia’ tagliato il traguardo al primo posto Franck Cammas su Groupama (categoria Ultimate), Roland Jourdain su Veolia Environnement (Imoca 60), Lionel Lemonchois su Prince de Bretagne (Multi 50) e Thomas Ruyant su Destination Dunkerque (Class 40). Marco Nannini, l’altro velista italiano che sta partecipando alla Route du Rhum nella categoria Class 40, e’ al ventiseiesimo posto a 300 miglia dall’arrivo.
La sfida sportiva di Andrea Mura è sostenuta dalla Regione Autonoma Sardegna, dalla Provincia, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Cagliari, con il Partrocinio della Marina Militare Italiana.
Il progetto di Andrea Mura e Vento di Sardegna ha inoltre il supporto di: Sezione Velica della Marina Militare, Autorità Portuale di Cagliari, Argiolas Formaggi, Velamania, Osculati, Stabilimenti Attiva Marine, Lombardini Marine, RollGen, Raymarine, Eye Sportswear, Faps, Spidertech, Agueci Multiservice, Ultraflex Group, Neoneuropa, Dissalatori Osmosea, Quibio, Cherries, Geomagne, Geomagnetic System, Città dell’Impresa, Associazione “Domu&Posada”, FerrariGym, Blue Performance, Veleria Andrea Mura Sail Design, Ponteggi e Scaffali Engineering, Dina Canoe, Pieffe Sport, CG Sistemi, Sardaleasing, Gruppo Masnata, Termomeccanica S.r.l. e Acentro Concessionaria Fiat.

08 novembre 2010

Green USB. E' arrivata la nuova chiavetta Biodegradabile.

E' la prima chiave usb fatta dal mais o per meglio dire derivante dalla fermentazione dell’amido del granoturco. La nuova chiavetta eco-friendly è disponibile nei formati 4, 8,16 e 32 gigabyte ed è compatibile con tutti i principali sistemi operativi; una chiave usb innovativa da un punto di vista dell’ambiente ma allo stesso tempo altamente performante. La Flash drive, rappresenta un ulteriore passo avanti nel campo dello sviluppo sostenibile a dimostrazione di come tecnologia e ambiente possono tranquillamente procedere di pari passo. Essendo completamente biodegradabile non inquina l’ambiente ma anzi lo protegge, afferma la casa produttrice: “le molecole di glucosio presenti nelle fibre vegetali o nell’amido fermentano diventando acido lattico che successivamente, dopo un processo di polimerizzazione si trasforma in PLA (il polimero che ha il doppio vantaggio di essere biodegradabile ma anche resistente quanto la plastica). Dopo l’utilizzo, il PLA viene sintetizzato dai microorganismi presenti in natura per essere poi trasformato in anidride carbonica e acqua”.
Non solo quindi impatto zero sull’ambiente ma anche caratteristiche professionali, grazie alla velocità in lettura fino a 15 Mbps e scrittura fino a 8 Mbps; compatibilità con USB 1.1 e USB 2.0. ovviamente non poteva mancare anche un packaging fatto di materiali riciclabili al 100% e persino le stampe sono a completo rispetto dell’ambiente grazie alle vernici con inchiostro di soia utilizzate per le serigrafie.
Design unico, elegante e amico dell’ambiente, un connubio perfetto per la buona riuscita di un prodotto innovativo ed eco-friendly; la nuova flash drive sarà sicuramente apprezzata da una larga fetta di consumatori che quando effettuano gli acquisti considerano anche gli aspetti ambientali.
Prodotto disponibile su www.quibio.it

02 novembre 2010

E' arrivata la pellicola compostabile...

Dopo aver presentato la nuova retina biodegradabile al Salone del Gusto 2010, Novamont proseguie lo sviluppo dei suoi prodotti in Mater-bi di seconda generazione e così alla Fiera K dedicata alla plastica e alla gomma che si sta svolgendo a Düsseldorf fino al 3 novembre presenterà in anteprima Cling, la nuova pellicola estendibile per alimenti interamente compostabile perché ricavata da materie prima di origine rinnovabile.
Studiata per essere utilizzata con tutti i tipi di alimenti anche quelli con elevato contenuto di grassi come oli, salse o burro, la nuova pellicola in
bioplastica potrà essere tranquillamente smaltita come rifiuto organico nel bidone dell'umido.
Sottile, resistente ed estendibile come le tradizionali pellicole attualmente in commercio, questo prodotto sviluppato da Novamont insieme ai suoi partners, al contrario di quest'ultime, non contiene plastificanti o additivi che potrebbero essere trasmessi nei cibi, risultando così anche più sicura per la salute. Dopo un lungo studio e tenuti conto di diversi standard di riferimento, è nata Cling, una pellicola che non solo riesce a ricreare la stessa trasparenza di quelle comunemente utilizzate, ma in più è facile da strappare a mano anche senza l'ausilio del seghetto e, dunque, più comoda e sicura.
Inoltre, grazie alla sua specifica formulazione è altamente permeabile al vapore acqueo e consente, quindi, l'evaporazione della condensa che generalmente si forma sopra i cibi caldi quando vengono riposti in frigorifero (water vapour transmission rate, WVTR) permettendo ai cibi freschi di conservarsi più a lungo.
Ma non è tutto perché Novamont stupirà il pubblico tedesco anche con un altro nuovo imballaggio biodegradabile in Mater-Bi: Naturene sviluppato in collaborazione con Safta, storica azienda nel mondo del packaging flessibile.
Resistente al calore e facilmente stampabile, Naturene è un laminato che biodegrada in appena 12 settimane secondo la norma EN13432 e che garantisce un elevata barriera all'ossigeno e al vapore acqueo, i fattori che contribuiscono maggiormente a minare i cibi freschi. Adattandosi alla maggior parte delle linee di confezionamento automatico FFS, Naturene può essere utilizzato per applicazioni sia food che non food come ad esempio caffè, zucchero, prodotti da forno, snack ecc.., cibo per animali secco o detergenti in polvere.
A dimostrazione che un altro imballaggio (più sostenibile e amico dell'ambiente) è possibile!
Prodotto disponibile su www.quibio.it