13 novembre 2005

Un pieno di alcool di canna da zucchero oppure di rhum ? ...

Un pieno di alcool di canna da zucchero oppure di rhum ? Realizzato in Brasile un motore per automobili e camion che al posto della benzina o del gasolio impiega alcool distillato dalla canna da zucchero o da un dattero di palma amazzonica.
Arriva dal Brasile la rivoluzione ''flex'', col boom dei carburanti alternativi di canna da zucchero e di palma amazzonica che permette ad un'auto di viaggiare a benzina come a qualsiasi altra miscela alcolica, rhum compreso.Una Palio della Fiat, che va indifferentemente ad alcool di canna da zucchero o a benzina con qualunque numero di ottani, è anche nel "bagaglio" che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva si è portato dietro nel suo storico viaggio cinese con la speranza di farla adottare in quel Paese. Il Brasile è dagli anni settanta all'avanguardia nello studio e nell'applicazione dei carburanti alternativi per veicoli. La Fiat brasiliana, assieme alla Magneti Marelli, è stata la pioniera nel 1978 con la prima auto ad alcool di canna.Nel giro di pochi anni la maggior parte delle macchine in circolazione nel gigante sudamericano emettevano dallo scappamento un gas dall'odore zuccherino, caratteristico del carburante distillato da vegetali, naturalmente senza piombo, molto meno inquinante e più economico dei derivati del petrolio. Ma una crisi di produzione della canna che alla fine degli anni ottanta ha lasciato a secco milioni di autisti brasiliani, ha sancito la fine di questa prima epoca d'oro. Adesso però, anche grazie all'iniezione elettronica che ha risolto tutti i problemi di messa in moto a freddo del biocarburante, la macchina ad alcool è tornata sulla cresta dell'onda. I motori ''flex'' hanno spazzato via ogni residuo timore di restare nuovamente a secco per le ballerine produzioni locali di ''rhum''.Fiat e General Motor, che a Belo Horizonte hanno una fabbrica di motori fifty-fifty, guidano la crociata ''flex'' che sta cercando di conquistare il colosso cinese. La maggior miniera di ferro a cielo aperto del mondo, a Carajas in Amazzonia, ha nei giorni scorsi ospitato il lancio mondiale della Fiat Strada ''flex'', che punta a dominare il mercato globale delle pick-up. Il guidatore medio brasiliano ha già personalizzato la gestione del ''pieno''. Ci mette più benzina quando è carico, fa freddo o il viaggio prevede salite o ostacoli da superare con potenza. Ci mette più alcool quando viaggia solo, in città o lungo gli interminabili e soleggiati rettilinei pianeggianti del paese, oppure semplicemente se al distributore ha meno soldi in tasca.E per i camion? Niente paura. Le spettacolari risorse naturali del Brasile aiutano anche in questo caso: il gasolio alternativo si farà con il dattero di una palma tropicale, usato finora solo per dare il tocco finale alla ''moqueca'', regina dei piatti di pesce della cucina baiana. L'olio di dendé è, secondo uno studio appena realizzato in un laboratorio di Belem, alla foce del Rio delle Amazzoni, la nafta del futuro per la gigantesca flotta di camion e autotreni che percorre in lungo e in largo il Brasile.Si tratterebbe di una soluzione addirittura più economica ed efficiente dell'olio di canola, già sperimentato in Europa come alternativa al gasolio, specie per i motori marini. La densità e le caratteristiche dell'olio di palma brasiliano permetterebbero per altro il suo uso tanto in alternativa quanto assieme al gasolio, senza bisogno di alcuna modifica nel motore. La coltivazione su larga scala in Amazzonia e dintorni della palma per ''biodisel'' sarebbe infine un'alternativa ecologica non ottimale ma certamente di gran lunga preferibile alla soia, le cui piantagioni a tappeto stanno invadendo la maggior foresta pluviale del mondo dal Mato Grosso sino alle rive stesse del Rio delle Amazzoni.fonte
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