01 novembre 2005

Raccolta differenziata: Vetro, Carta, Plastica, Gomma... ecco i dati 2004...

La strada per Kyoto passa dal riciclo dei rifiuti
Rimini, 24 ottobre – Viene presentato oggi “L'Italia del Recupero”, l'indagine sull' universo del riciclaggio che delinea le dinamiche e gli aspetti critici di un settore chiave del panorama industriale del Paese e che quest’anno giunge alla sua sesta edizione.
Lo studio, promosso dall’UNIRE (Unione Imprese di Recupero), l’Associazione che aderisce a FISE - Federazione Imprese di Servizi - viene presentato ad Ecomondo, alla presenza del Presidente della Commissione di Inchiesta sul ciclo dei rifuti, Paolo Russo, ed è realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Attività Produttive e di Apat, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti e con il contributo di Conai, Ecomondo, Comieco, Corepla, Cial, Ecostar e Computer Solution.
“I dati registrati nel 2004”, dichiara il Presidente Unire Corrado Scapino, “mostrano anche per quest’anno l’incremento a livello generale dalle raccolte differenziate anche tramite ingiustificati ampliamenti delle assimilazioni dei rifiuti da attività economiche a quelli urbani operate dagli Enti Locali. A tale incremento non è corrisposta una pari crescita delle quantità riciclate in ragione, per alcuni settori, del mancato sviluppo della domanda: condizione che ha comportato, peraltro, la non piena utilizzazione della capacità di valorizzazione dei rifiuti istallata nel nostro Paese”.
Rispetto agli anni precedenti si riscontra un aumento delle esportazioni dirette verso paesi extraeuropei (solo per il macero la Cina ad esempio ha importato dall’Italia 40.000 tonnellate nel 2004), riscontrando nel contempo un orientamento a privilegiare la domanda verso selezionate tipologie di rifiuto.
Questo settore, oltre a rappresentare una risorsa non secondaria per l’economia italiana in termini di materie prime ed energia risparmiata, offre un contributo importante nell’ambito degli impegni di Kyoto, considerato che l’Italia detiene la maglia nera per il mancato rispetto degli accordi sulla riduzione delle emissioni climalteranti.
Nel solo settore della plastica, ad esempio, grazie al riciclo si sono evitate emissioni di gas ad effetto serra per circa 105 milioni di tonnellate. Tale sarebbe stato, infatti, l’inquinamento immesso nell’ambiente se si fosse prodotto un quantitativo di nuove materie plastiche pari a quello riciclato. In particolare per i settori interessati da apposite normative speciali basate sulla responsabilità del produttore del bene, Unire ritiene che solo con il pieno coinvolgimento di tutta la filiera e quindi anche dei recuperatori, possono essere assicurate soluzioni efficaci ed economiche per il raggiungimento degli obiettivi di recupero.
fonte
http://www.fise.org/
Ecco nel dettaglio i dati principali contenuti nel rapporto

CARTA - Il 2004 è stato l'anno in cui la raccolta di macero nazionale ha superato il consumo di macero da parte delle cartiere di 100mila tonnellate. La raccolta differenziata cresce soprattutto al Sud.

VETRO - L'Italia si conferma il terzo paese produttore di imballaggi in vetro in Europa Occidentale (dopo Germania e Francia) raggiungendo le 3.582.777 tonnellate. Tuttavia le raccolte non riescono a intercettare quantitativi di rifiuti equivalenti a quelli registrati nel nord Europa.

GOMMA - L'Italia mantiene anche nel 2004 il primato negativo come Paese che in Europa recupera la minor percentuale di pneumatici fuori uso. La quota di recupero di materia del nostro Paese sul totale dei pneumatici usati, circa 410.588 tonnellate quest'anno, è inferiore alla media europea (il nostro 6% contro il 25% circa in Ue), mentre quella destinata alla discarica ancora troppo elevata rispetto alla media europea (47,5% in Italia contro il 25% circa in Ue), nonostante il calo dal 51% registrato lo scorso anno. In linea con la media europea, invece, sono la quota destinata alla ricostruzione (12,94%) e quella al recupero energetico (27,20%).

AUTODEMOLIZIONE - Nel 2004 sono stati demoliti 1.473.416 veicoli (-8,4% rispetto al 2000) per un totale di più di un 1 milione di tonnellate di materie recuperate. Anche nei primi mesi del 2005, sino a maggio, la tendenza si è confermata. Mediamente circa il 25% (in peso) dei veicoli demoliti viene smaltito in discarica, mentre quasi il 75% viene reimpiegato e recuperato.

PLASTICA - Nel 2004 in Italia su oltre 5 mln di tonnellate di materiali termoplastici immessi al consumo, risultano avviati a riciclo meno del 7% del totale. Il riciclo della plastica consente di risparmiare 25 milioni di tonnellate di petrolio. La raccolta differenziata e il tasso di riciclo crescono al 12,1%, ma esperienze estere dimostrano che sono perseguibili obiettivi superiori su base nazionale (Francia 44%, Svizzera 70%, Belgio 60%, Germania 80%) e in particolare forti margini di miglioramento al sud.

ACCIAIO - La raccolta di imballaggi in acciaio nel 2004 ha raggiunto quota 345.000 tonnellate, con un aumento di 9.000 tonnellate rispetto al 2003, confermando il trend positivo. Centrato l'obiettivo di avvio al riciclo posto dal Consorzio Nazionale Acciaio che ha toccato le 321mila tonnellate. L'Italia si attesta sul 57,9% dell'immesso a consumo.

ALLUMINIO - L' industria italiana detiene ormai da anni una posizione di rilievo nel panorama mondiale per quantità di materiale riciclato. Il nostro Paese è infatti terzo al mondo assieme alla Germania, dopo Stati Uniti e Giappone. Nell'ultimo decennio la produzione italiana di alluminio riciclato è cresciuta del 65%, toccando nel 2004 le 619 mila tonnellate; questa quantità rappresenta il 76% dell'alluminio prodotto in Italia.

INERTI - In Italia nel 2004 sono stati prodotti circa 40 mln di tonnellate di rifiuti inerti. Il settore vive una situazione di profonda arretratezza: vengono infatti riciclate solo 3,7 mln di tonnellate, pari a circa il 10% del totale prodotto. Quasi il 100% di questa tipologia di rifiuti appartiene alla categoria dei rifiuti dalle attività di costruzione e demolizione.

RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI - Il consumo di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee), dal 2003 al 2004, è in forte ascesa, come attestano i dati Findomestic: elettrodomestici bruni +40% circa (tv, hi fi ecc); piccoli elettrodomestici +15%; telefonia +10%; elettrodomestici bianchi e office equipment +5%. L'analisi svolta dall'Apat a partire dai dati relativi alle operazioni di recupero dei Raee di provenienza urbana di 138 impianti rileva che tali impianti trattano un totale di 89.739 tonnellate di Raee, dei quali il 58,7% è costituito da rifiuti pericolosi, il restante 41,3% da rifiuti non pericolosi

Redazione28 ottobre 2005
fonte
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