07 dicembre 2007

2nd European Bioplastics Conference...

Il mercato delle bioplastiche è uno dei comparti più attivi del momento nel settore plasturgico(anche se a oggi i numeri sono ancora molto bassi, infatti i biopolimeri presenti sul mercatorappresentano solo una piccola percentuale sulle materie plastiche); le stime per 2006 parlano di una notevole crescita della domanda ( l’associazione European Bioplastics indica incrementisino al 100% sull’anno precedente). Per il 2007 si prevede la conferma di questo trend in crescita, supportato da un mercato cheseg è sempre più sensibile alle tematiche “bio” e contemporaneamente, in alcuni paesi, grazie ad un quadro normativo che prevede l'abbandono dei sacchetti in plastica a favore di prodotti biodegradabili a partire dal 2010. Secondo European Bioplastics il mercato dei biopolimeri è in crescita, infatti le capacità produttive, a livello globale, passeranno dalle attuali 200.000 - 300.000 ton/anno alle 500.000 ton/anno nel 2008 fino ad arrivare a 850.000 ton/anno nel 2010. Tra i paesi più dinamici sulfronte dei consumi vi sono Italia, Francia, Regno Unito e Olanda, mentre la Germania, pur essendo ai primi posti nella ricerca e produzione di bioplastiche, sembra poco interessata agli sviluppi applicativi. L’interesse generale verso questa classe di polimeri è notevole mentre mancano ancora dei momenti di confronto tra i produttori dei materiali e i trasformatori. Proprio per soddisfare questa necessità, il Consorzio Proplast, con il supporto di European Bioplastics (associazione che riunisce produttori, trasformatori e utilizzatori di polimeri biodegradabili), ha organizzato la prima Bioplastics Conference italiana, un evento dedicato ai biopolimeri nell'ambito del progetto di cooperazione italo-francese Inter-plast (www.inter-plast.info). La conferenza, svoltasi il 28 giugno ad Alessandria, è stata pensata per far conoscere alle aziende interessate l’emergente settore delle bioplastiche, fornendo informazioni precise sui materiali attualmente esistenti e in via di sviluppo, sugli aspetti di trasformazione e su possibili applicazioni o casi di studio. E’ stato anche importante coinvolgere riciclatori e compostatori, per discutere dei problemi che i biomateriali possono causare alle attuali filiere di riciclaggio dei materiali tradizionali (necessità di modifiche agli impianti attuali). Senza addentrarsi negli aspetti più scientifici inerenti la chimica dei materiali e la produzione delle materie prime, la giornata è stata organizzata in tre sessioni dedicate rispettivamente agli ultimi sviluppi nel campo dei materiali e delle applicazioni (con lapresentazione di casi pratici), ai processi di trasformazione e agli aspetti inerenti l'impattoambientale in generale.I relatori, tutti provenienti dalle industrie, hanno portato la loro testimonianza pratica: nellaprima sessione si è parlato di materiali con Katerina Morawietz di Biop Biopolymer Technologies AG, Peter Vollmann di NatureWorks, Stefano Facco di Novamont, Jeap VanHeemst di Rodenburg Biopolymers BV e Sylvio Ortega Filho di PHB Industrial SA. A seguire, le esperienze pratiche sulle bioplastiche espanse presentate da Cesare Vannini di Coopbox Europe e di Michele Bertoli, I.L.P.A., che ha illustrato invece il caso di COOPItalia.Nella sessione pomeridiana, dedicata alle tecnologie di trasformazione, hanno trovato spazio le relazioni di Armido Marana dell’azienda Fabbrica Pinze Schio a proposito di unprogetto interamente dedicato al catering e Luigi Garavaglia della Sirap Gema sullo sviluppo di imballaggi.......continua http://www.proplast.it

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