04 maggio 2008

Tornano i contributi per le Ecofeste promosse dalla Provincia di Reggio Emilia...

Divertirsi senza sporcare e inquinare
Tornano le Ecofeste promosse dalla Provincia con servizio gratuito di raccolta rifiuti. L'anno scorso contributi a ben 41 manifestazioni, svoltesi in 18 comuni
Nella maggior parte dei casi le manifestazioni estive organizzate da Comuni e associazioni, finita la festa, lasciano sul campo un desolante panorama di rifiuti accumulati un po' dappertutto: montagne di piatti, bicchieri e posate usa e getta, di bottiglie di plastica e vetro, di tovaglie e tovaglioli di carta, spreco di cibo.
Non è certamente un bel vedere, ma non è nemmeno un bel modo per rispettare l'ambiente e contribuire a una doverosa politica di contenimento e di riutilizzo dei rifiuti. Così, già da tre anni, per imprimere un cambiamento di rotta l’assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Alfredo Gennari, con la collaborazione di Enìa e Sabar, ha promosso le Ecofeste. Ovvero una serie di contributi economici volti a incentivare le esperienze virtuose di raccolta differenziata e riciclaggio in occasione di queste manifestazioni, allo scopo di fornire un importante valore aggiunto anche ad un semplice momento di svago e divertimento: la salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo.
Le regole sono semplici. I Comuni e le associazioni che vogliono trasformare la loro manifestazione in una Ecofesta dovranno impegnarsi, durante lo svolgimento dell'iniziativa, a soddisfare alcuni requisiti individuati dalla Provincia quali ad esempio un minor consumo di risorse ambientali (acqua, energia, ecc.); l'utilizzo di stoviglie in materiali biodegradabili o riutilizzabili; la presenza di contenitori per la raccolta differenziata nei pressi dei luoghi di produzione del rifiuto (es. a fianco del bar o nella zona di conferimento vassoi a fine pasto); l'individuazione di uno o più siti per lo stoccaggio dei cartoni vuoti; l'utilizzo di accorgimenti per la riduzione dei rifiuti (es. bevande in bottiglia con vuoto a rendere o in caraffa, ecc…); la realizzazione di attività di comunicazione interne alla manifestazione allo scopo di sensibilizzare gli addetti al servizio, ma anche i frequentatori alla raccolta differenziata.
L'iniziativa, nei primi tre anni, ha riscosso grande successo. L'anno scorso ben 41 manifestazioni, svoltesi in 18 comuni della provincia, si sono trasformate in Ecofeste: tra queste, solo per citare le più significative, la Festa della Castagna di Marola a Carpineti, il Festival delle città slow 2007 a Castelnovo Monti, la XVI edizione delle Feste Medievali di Quattro Castella e il '"Riomania" di Rio Saliceto.
Un risultato talmente positivo che la Provincia ha deciso di proseguire l'iniziativa, lanciando un nuovo bando che scadrà il 16 maggio. Confermata l'erogazione gratuita dei servizi di raccolta rifiuti da parte di Enìa e Sabar e la concessione, a tutte le manifestazioni che rispetteranno i criteri individuati nel bando, del Marchio EcoFeste, che sarà esposto sul manifesto dell’iniziativa ed anche in modo visibile all’interno della festa stessa.
Tutte le informazioni necessarie per la richiesta del contributo (linee guida per la presentazione dei progetti ed il modulo per la richiesta contributi) sono reperibili sul sito della Provincia,
sezione Ambiente. Le domande dovranno essere inoltrate entro il 16 maggio.

1 commento:

  1. Chiedo scusa per l'off topic ma è per una buona causa.

    Sono un architetto italo-brasiliano e abito in Italia ormai da qualche anno. Da molto tempo il tema ambientale mi interessa, cosa che mi ha spinto a collaborare in un blog “verde” in lingua portoghese, il “Faça sua parte”. Li, un gruppo molto eclettico tratta di svariati argomenti che riguardano la salute del pianeta, dal risparmio energetico ai rifiuti e via dicendo. Persone che cercano di fare la “sua parte”.
    Però, un grosso problema ci sta preoccupando tantissimo. Stiamo perciò cercando anche di amplificare la sua conoscenza a livello globale per conto della sua gravità e la urgenza del tema. Riguarda un progetto di legge (Flexa Ribeiro) che per questi giorni andrà in votazione nella camera dei deputati brasiliani. É la seconda istanza, visto che la legge è già stata approvata al senato. Una volta approvato, entra in vigore.
    Secondo il testo del progetto, i proprietari di terra dell'Amazzonia possono tagliare la foresta corrispondente il 50% dell'area del terreno, invece dei 20% permessi oggi. Non bastasse il quasi triplicare l'area di distruzione che era già tanta, ci sarà di sicuro un ulteriore aumento della devastazione per conto dell'effetto psicologico di una tale legge. Lo obbiettivo dichiarato è quello di trasformare il chiamato “polmone del mondo” in una zona di pascoli per la produzione di carne o di enormi piantagioni di palme per il biodiesel, due cose incompatibili sia con il suolo, che con i regimi delle acque. Secondo gli esperti sarà la trasformazione dell'Amazzonia in un deserto in questione di anni. Non per caso, il progetto è stato soprannominato “foresta zero”.
    A noi interessa che questa notizia sia divulgata il più possibile e che si formi un movimento internazionale di pressione contro questa decisione che minaccia non solo i popoli dell'Amazzonia, ma l'intera umanità.
    Grazie.

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