18 aprile 2006

5-7 Maggiio 2006, XI Mostra convegno GENERAZIONI/ CIVITAS...

Dopo aver celebrato nel 2005 i suoi primi dieci anni, la piazza per il bene comune è pronta a ricominciare da undici con una nuova edizione (PadovaFiere 5-7 maggio 2006) mettendo a fuoco temi e nodi centrali per lo sviluppo del welfare locale ed europeo, puntando sul dialogo, sullo scambio e sulla messa in rete di iniziative e progetti significativi nel territorio.Ma come realizzare il bene comune da cui nessuno venga, e si senta, escluso? Attraverso il coinvolgimento e il protagonismo delle generazioni, maglia naturale intessuta di età, di generi, di culture diverse, di saperi, di storia, di vecchie e di nuove tecnologie....
L'edizione 2006
Dopo aver celebrato nel 2005 i suoi primi dieci anni, la piazza per il bene comune è pronta a ricominciare da undici con una nuova edizione (PadovaFiere 5-7 maggio 2006) mettendo a fuoco temi e nodi centrali per lo sviluppo del welfare locale ed europeo, puntando sul dialogo, sullo scambio e sulla messa in rete di iniziative e progetti significativi nel territorio.Ma come realizzare il bene comune da cui nessuno venga, e si senta, escluso? Attraverso il coinvolgimento e il protagonismo delle generazioni, maglia naturale intessuta di età, di generi, di culture diverse, di saperi, di storia, di vecchie e di nuove tecnologie…Perché generare significa creare non a caso, offrendo continuità a una storia già iniziata da altri dove a ciascuno viene chiesto di partecipare con il proprio personale bagaglio creativo colmo di cultura, valori ed esperienze. La generazione non è un’invenzione fine a se stessa, ma ha il compito intrinseco di progredire, di andare avanti. Di aiutare la storia e la società a fare passi nel presente, tenendo a mente un futuro che sappia essere migliore per tutti.E la donna, meglio di chiunque altro, è al centro del processo generazionale grazie alla sua naturale facoltà generatrice e a quella capacità di legame e di dialogo “generata” nei luoghi e negli ambiti in cui si sente coinvolta. È lei, dunque, la protagonista dell’undicesima edizione di Civitas, dato che non possono essere trascurati l’ampia presenza e l’impegno che da sempre e in forma crescente le donne rivestono all’interno del mondo del sociale e del non profit. Ma vanno ricordate anche tutte le situazioni in cui la donna non ha libero accesso a causa di pregiudizio e ignoranza culturale.Civitas riparte, dunque, dalla donna e dal suo ruolo principale nel terzo settore. Perché la convinzione è che il terzo settore sia risorsa e agenzia di innovazione, che pratica ed educa all’esercizio della responsabilità, che sa generare buone prassi per il bene comune.Come ogni anno la declinazione sui quattro attori della società (cittadini, società civile, imprese e istituzioni) aiuterà a sviluppare riflessioni, approfondimenti, relazioni e opportunità per coprogettare e realizzare… GenerAzioni di partecipazione, buone pratiche, valore, bene comune.Nel 2006 in Italia si festeggiano i sessant’anni dalla promulgazione del voto alle donne. Inoltre, oltre il 60 per cento delle persone impegnate nel terzo settore sono donne. La maggior parte dei progetti di microcredito sono finanziati proprio a favore di donne, ritenute anelli forti di stabilità nello sviluppo dell’economia dei paesi del sud del mondo.Riconoscendo, dunque, l’alto valore del ruolo generativo delle donne all’interno di ogni società, Civitas sceglie di dedicare loro l’undicesima edizione, per scommettere sulla loro “creatività sociale”, affrontando le discriminazioni per cui, ancor oggi, in tanti ambienti (dal lavoro alla famiglia, alla politica) e in tanti mondi, stentano ancora ad affermarsi.Civitas riconosce alla donna un impegno centrale e strategico per proporre e instaurare dialogo in grado di sviluppare un’altra economia, capace di rivedere i modelli di relazioni tra soggetti istituzionali e non e di spingere verso l’adozione di politiche sociali e ambientali locali e internazionali rispettose del valore di ogni essere umano.Anche quest’anno Civitas apre i suoi spazi espositivi e i momenti di formazione e incontro a realtà profit che hanno adottato comportamenti etici e compatibili con lo sviluppo dell’intera società, con il rispetto dell’ambiente e dei diritti della persona. L’integrazione e il dialogo tra il mondo del profit e quello del non profit esiste già, ma va sviluppato e facilitato. Civitas, piazza privilegiata d’incontro dell’economia sociale e civile, intende promuovere lo scambio di buone pratiche e di esperienze significative che fanno crescere, nelle realtà più diverse, la responsabilità sociale d’impresa.La Commissione europea, dichiarando il 2006 anno per la mobilità dei lavoratori, riconosce il valore della libera circolazione delle persone in grado di innescare processi virtuosi e generativi di integrazione e di conoscenza reciproca. Il lavoro, dunque, è sentito e interpretato anche come veicolo di cittadinanza e di appartenenza a comunità che non si esauriscono dentro i propri confini culturali e fisici.Gran parte dell’Europa unita si affaccia anche sul Mediterraneo e la politica euromeditteranea risulta un necessario punto di partenza per valorizzare quest’area geografica intrisa di cultura e storia imprescindibili e paradigma di azioni generate per il bene comune. Se oggi di globalizzazione si vuole parlare, è importante volgere lo sguardo e tendere la mano al Mediterraneo, culla della nostra civiltà e soggetto chiave di dialogo per l’Europa intera. Per investire sulla multilateralità e sulle integrazioni regionali è prioritario rinforzare i principi di legalità, corresponsabilità, solidarietà e cooperazione tra Europa e Mediterraneo. La promozione delle pari opportunità tra uomini e donne, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per una politica attiva dell’occupazione sono solo alcuni degli spunti che si vogliono approfondire durante l’undicesima edizione di Civitas per lo sviluppo di efficaci politiche di collaborazione e cooperazione tra Europa e Mediterraneo.Civitas propone la trasversalità delle questioni ambientali all’interno delle scelte politiche, economiche e sociali: l’intero pianeta sta soffrendo una crisi ecologica di immense proporzioni, conseguenza evidente dello spietato sfruttamento e dell’inquinamento di generazioni. A livello locale, l’utilizzo indiscriminato delle fonti di energia porta al peggioramento progressivo della qualità della vita. Le ragioni sociali di questa crisi vengono attribuite soprattutto a uno spirito di mercato disumano e dalle disastrose conseguenze.In un’idea ripensata di sviluppo Civitas s’impegna a promuovere la conoscenza di buone prassi per il rispetto dell’ambiente e della vita dell’uomo, nell’ottica dello sviluppo sostenibile ed etico.Dopo dieci anni di cammino insieme, Civitas è motivata ancora a crescere: i principali temi individuati vogliono essere una base di partenza per favorire un dibattito costruttivo, un confronto serio e una progettazione efficace grazie al contributo che ciascuno vorrà dare a questa nuova edizione 2006.
fonte
http://www.civitasonline.it/

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