[20/23 settembre 2007, Parco Meda, via Filippo Meda 140, metro B fermata Monti Tiburtini]
La Fiera è una grande festa per piccoli editori, librai e lettori di ogni età. Suoni, visioni, letture, conversazioni, sapori, stand: un divertente viaggio di quattro giorni [dal 20 al 23 settembre 2007, presso il Parco Meda di Roma] tra i libri dedicati ai temi della pace e della nonviolenza.
In realtà la Fiera è una bizzarra iniziativa che si diverte a sfidare molti luoghi comuni.Chi la promuove non sono grandi aziende, ma due piccole associazioni (La Strada e Diversamente) e la Vicepresidenza del Municipio V di Roma.Il luogo che la ospita non è un centro fieristico ultramoderno, ma un accogliente parco della periferia est della capitale recuperato grazie a cittadini e associazioni. A sostenerla e raccontarla non sono i grandi (si fa per dire) gruppi editoriali e giornali, ma un media indipendente come Carta, che propone un incontro con piccoli editori e librerie per promuovere una rete di distribuzione indipendente.Gli stand di case editrici e di librerie presenti alla Fiera non si alternano a quelli di imprese multinazionali, supermercati o banche poco etiche, ma a quelli di associazioni e Ong impegnate sui temi della pace.La musica che si ascolta, sfogliando libri e incontrando scrittori, non aggredisce timpani e umori, ma propone allegri ritmi jazz.Il programma dei dibattiti non prevede l’intervento di dirigenti di Confindustria o colonnelli esperti in “guerre umanitarie”, ma quello di scrittori, cooperanti e pacifisti.L’area ristorazione non ha il marchio Mc’Donalds, ma propone esclusivamente prodotti di agricoltura biologica locale e prodotti del circuito del mercato equo e solidale.
In realtà la Fiera è una bizzarra iniziativa che si diverte a sfidare molti luoghi comuni.Chi la promuove non sono grandi aziende, ma due piccole associazioni (La Strada e Diversamente) e la Vicepresidenza del Municipio V di Roma.Il luogo che la ospita non è un centro fieristico ultramoderno, ma un accogliente parco della periferia est della capitale recuperato grazie a cittadini e associazioni. A sostenerla e raccontarla non sono i grandi (si fa per dire) gruppi editoriali e giornali, ma un media indipendente come Carta, che propone un incontro con piccoli editori e librerie per promuovere una rete di distribuzione indipendente.Gli stand di case editrici e di librerie presenti alla Fiera non si alternano a quelli di imprese multinazionali, supermercati o banche poco etiche, ma a quelli di associazioni e Ong impegnate sui temi della pace.La musica che si ascolta, sfogliando libri e incontrando scrittori, non aggredisce timpani e umori, ma propone allegri ritmi jazz.Il programma dei dibattiti non prevede l’intervento di dirigenti di Confindustria o colonnelli esperti in “guerre umanitarie”, ma quello di scrittori, cooperanti e pacifisti.L’area ristorazione non ha il marchio Mc’Donalds, ma propone esclusivamente prodotti di agricoltura biologica locale e prodotti del circuito del mercato equo e solidale.
Un nuovo tabù, la guerra
Fare della guerra un tabù, farla uscire cioè dalla storia dell¹umanità,dalle relazioni che legano uomini e popoli, come è accaduto, ad esempio,qualche secolo fa per l¹incesto o la schiavitù. È questo un obiettivo di unnumero sempre maggiore di persone e movimenti sociali di tutto il mondo,come dimostra quella che probabilmente è stata la più grande manifestazioneavvenuta sulla terra, il 15 febbraio 2003, quando almeno 110 milioni dipersone si mobilitarono insieme in più di seicento di città per fermare laguerra annunciata degli Stati uniti contro l¹Iraq. La storia del movimenti per la pace, che raramente trova spazio nei libri,si nutre da sempre di eventi culturali, organizzazioni sociali, spazipubblici, iniziative di informazione che i grandi media difficilmenteintercettano e raccontano. La prima Fiera nazionale dell¹editoria della pacee della nonviolenza di Roma, pur essendo organizzata in questa primaedizione da un gruppo di volontari e praticamente senza finanziamenti (oforse proprio per questoS), vuole essere un piccolo tentativo per sostenerequei movimenti per la pace, ormai costituiti da migliaia di persone in tuttoil mondo. La Fiera vuole infatti favorire l¹attenzione ai temi della pace e dellanonviolenza, attraverso presentazioni di libri, spettacoli, musica,dibattiti e stand, valorizzando in particolare la periferia che parla atutta la città. L¹idea è di riuscire a coinvolgere tutti gli operatori delsettore (editori, autori, giornalisti, distributori, responsabili dibiblioteche e librerie, ma anche di aggregazioni della società civile,istituzioni ed enti pubblici) che giocano un ruolo fondamentale nelladiffusione culturale e che coniugano la loro attività con la promozione diculture di pace. L¹iniziativa romana vuole essere soprattutto un momento di confronto criticocapace di pensare la pace non solo come assenza di guerra, ma come culturadella nonviolenza, quella cioè che si propone di gestire in modo nonviolento i conflitti (come la storia di molti popoli, spesso poco raccontatadalla grande editoria, dimostra) e di prevenire la trasformazione deiconflitti in violenza attraverso azioni di carattere culturale, politico esociale. Ma nonviolenza è anche un sistema di economia di giustizia, ingrado di mettere in discussione l¹economia liberista che provocadevastazioni ambientali e sociali ovunque, dimostrandosi spesso un sistemaviolento quanto una vera e propria guerra. Un evento di questo tipo non puòdimenticare di affrontare anche i temi più problematici e attuali per leculture pacifiste, come le tecniche di nonviolenza impiegabili nelleinterposizioni negli scenari di guerra o di conflitti, tramite confrontiaperti, utili e sereni. Il progetto della Fiera rientra tra le finalità statuarie dell¹associazioneLa Strada che, in sintesi, sono quelle di ³contribuire alla valorizzazionedella giustizia sociale, dell¹economia solidale, del rispetto ambientale,dell¹intercultura e della cooperazione tra singoli individui e comunitಠein quelle dell¹associazione DiversaMente, due organizzazioni da anniimpegnate in iniziative culturali e sociali della periferia di Roma. La proposta vuole dunque favorire il consolidamento della cultura della pacecome valore, ma anche come insieme delle teorie e della pratiche che sirichiamano alla pacifica convivenza tra popoli e culture. In particolare, sivuole proporre un¹attenzione ad alcune prassi di nonviolenza attiva: dalcommercio equo all¹agricoltura biologica, dalla finanza etica al softwarelibero, dal riciclo all¹utilizzo di prodotti biodegradabili.. L¹iniziativa vuole diventare un appuntamento annuale importante per la cittàe per chiunque interessato ai temi della pace. Questa prima edizione è ancheparte di un progetto più ampio che si propone di incrementare la lettura neiquartieri della periferia est di Roma attraverso diverse iniziative cheriguardano ad esempio la ³raccolta differenziata del libro², le animazionicon il ³libro da passeggio², le cene letterarie, l¹apertura di unabiblioteca sociale nel quartiere di Pietralata (quello caro a Pier PaoloPasolini), dare sostegno al punto vendita di libri della pace promosso daormai tre anni dall¹associazione La Strada presso la bottega del commercioequo ³Tutti giù per Terra² in via Carlo Caneva 9 a Roma. Tra gli obiettivi della Fiera, c¹è anche il sostegno alla piccola e mediaeditoria, alle librerie e biblioteche della città, alla vivace e variegatasocietà civile locale e alle piccole aziende che oggi si occupano dimultimedialità e che fanno parte di un settore, quello dell¹editoria, che hacaratterizzato e caratterizza ancora la storia della via Tiburtina (l¹areaindustriale nata negli anni Sessanta e Settanta) e del Municipio V. Infine,seguendo l¹impegno e il modo di proporsi delle associazione promotrici, laFiera vuole essere un evento legato al territorio che lo ospita: per questo,la presenza e la cooperazione con le organizzazioni sociali e le istituzionilocali è considerato elemento fondamentale per la riuscita dell¹iniziativa.In particolare, con l¹istituzione locale (il Municipio V) l¹obiettivo è difavorire la crescita di una cultura della partecipazione e dellasolidarietà. Per tutti questi obiettivi, i promotori della Fiera si augurano che traqualche anno la Casa della pace di Roma, a Trastavere, sia sostituita dadecine di altre case presenti in ogni quartiere e la Fiera dell¹editoriadella pace, che da alcuni anni ha già una sua sorella maggiore (il Salonedell¹editoria di pace di Venezia) sia promossa in decine di altre cittàS. Ipromotori della Fiera romana sono disponibili a costruire nuovi ³ponti² conorganizzazioni, amministratori pubblici e case editrici desiderosi diripetere l¹esperienza in altre città: info@editoriadellapace.org tel. 340346 06 64).
Fare della guerra un tabù, farla uscire cioè dalla storia dell¹umanità,dalle relazioni che legano uomini e popoli, come è accaduto, ad esempio,qualche secolo fa per l¹incesto o la schiavitù. È questo un obiettivo di unnumero sempre maggiore di persone e movimenti sociali di tutto il mondo,come dimostra quella che probabilmente è stata la più grande manifestazioneavvenuta sulla terra, il 15 febbraio 2003, quando almeno 110 milioni dipersone si mobilitarono insieme in più di seicento di città per fermare laguerra annunciata degli Stati uniti contro l¹Iraq. La storia del movimenti per la pace, che raramente trova spazio nei libri,si nutre da sempre di eventi culturali, organizzazioni sociali, spazipubblici, iniziative di informazione che i grandi media difficilmenteintercettano e raccontano. La prima Fiera nazionale dell¹editoria della pacee della nonviolenza di Roma, pur essendo organizzata in questa primaedizione da un gruppo di volontari e praticamente senza finanziamenti (oforse proprio per questoS), vuole essere un piccolo tentativo per sostenerequei movimenti per la pace, ormai costituiti da migliaia di persone in tuttoil mondo. La Fiera vuole infatti favorire l¹attenzione ai temi della pace e dellanonviolenza, attraverso presentazioni di libri, spettacoli, musica,dibattiti e stand, valorizzando in particolare la periferia che parla atutta la città. L¹idea è di riuscire a coinvolgere tutti gli operatori delsettore (editori, autori, giornalisti, distributori, responsabili dibiblioteche e librerie, ma anche di aggregazioni della società civile,istituzioni ed enti pubblici) che giocano un ruolo fondamentale nelladiffusione culturale e che coniugano la loro attività con la promozione diculture di pace. L¹iniziativa romana vuole essere soprattutto un momento di confronto criticocapace di pensare la pace non solo come assenza di guerra, ma come culturadella nonviolenza, quella cioè che si propone di gestire in modo nonviolento i conflitti (come la storia di molti popoli, spesso poco raccontatadalla grande editoria, dimostra) e di prevenire la trasformazione deiconflitti in violenza attraverso azioni di carattere culturale, politico esociale. Ma nonviolenza è anche un sistema di economia di giustizia, ingrado di mettere in discussione l¹economia liberista che provocadevastazioni ambientali e sociali ovunque, dimostrandosi spesso un sistemaviolento quanto una vera e propria guerra. Un evento di questo tipo non puòdimenticare di affrontare anche i temi più problematici e attuali per leculture pacifiste, come le tecniche di nonviolenza impiegabili nelleinterposizioni negli scenari di guerra o di conflitti, tramite confrontiaperti, utili e sereni. Il progetto della Fiera rientra tra le finalità statuarie dell¹associazioneLa Strada che, in sintesi, sono quelle di ³contribuire alla valorizzazionedella giustizia sociale, dell¹economia solidale, del rispetto ambientale,dell¹intercultura e della cooperazione tra singoli individui e comunitಠein quelle dell¹associazione DiversaMente, due organizzazioni da anniimpegnate in iniziative culturali e sociali della periferia di Roma. La proposta vuole dunque favorire il consolidamento della cultura della pacecome valore, ma anche come insieme delle teorie e della pratiche che sirichiamano alla pacifica convivenza tra popoli e culture. In particolare, sivuole proporre un¹attenzione ad alcune prassi di nonviolenza attiva: dalcommercio equo all¹agricoltura biologica, dalla finanza etica al softwarelibero, dal riciclo all¹utilizzo di prodotti biodegradabili.. L¹iniziativa vuole diventare un appuntamento annuale importante per la cittàe per chiunque interessato ai temi della pace. Questa prima edizione è ancheparte di un progetto più ampio che si propone di incrementare la lettura neiquartieri della periferia est di Roma attraverso diverse iniziative cheriguardano ad esempio la ³raccolta differenziata del libro², le animazionicon il ³libro da passeggio², le cene letterarie, l¹apertura di unabiblioteca sociale nel quartiere di Pietralata (quello caro a Pier PaoloPasolini), dare sostegno al punto vendita di libri della pace promosso daormai tre anni dall¹associazione La Strada presso la bottega del commercioequo ³Tutti giù per Terra² in via Carlo Caneva 9 a Roma. Tra gli obiettivi della Fiera, c¹è anche il sostegno alla piccola e mediaeditoria, alle librerie e biblioteche della città, alla vivace e variegatasocietà civile locale e alle piccole aziende che oggi si occupano dimultimedialità e che fanno parte di un settore, quello dell¹editoria, che hacaratterizzato e caratterizza ancora la storia della via Tiburtina (l¹areaindustriale nata negli anni Sessanta e Settanta) e del Municipio V. Infine,seguendo l¹impegno e il modo di proporsi delle associazione promotrici, laFiera vuole essere un evento legato al territorio che lo ospita: per questo,la presenza e la cooperazione con le organizzazioni sociali e le istituzionilocali è considerato elemento fondamentale per la riuscita dell¹iniziativa.In particolare, con l¹istituzione locale (il Municipio V) l¹obiettivo è difavorire la crescita di una cultura della partecipazione e dellasolidarietà. Per tutti questi obiettivi, i promotori della Fiera si augurano che traqualche anno la Casa della pace di Roma, a Trastavere, sia sostituita dadecine di altre case presenti in ogni quartiere e la Fiera dell¹editoriadella pace, che da alcuni anni ha già una sua sorella maggiore (il Salonedell¹editoria di pace di Venezia) sia promossa in decine di altre cittàS. Ipromotori della Fiera romana sono disponibili a costruire nuovi ³ponti² conorganizzazioni, amministratori pubblici e case editrici desiderosi diripetere l¹esperienza in altre città: info@editoriadellapace.org tel. 340346 06 64).
Fonte: www.editoriadellapace.org
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