21 novembre 2007

Catering in MATER-BI®: La soluzione Ecosostenibile...

Da uno studio LCA realizzato da Novamont emerge che l’utilizzo di stoviglie monouso biodegradabili e compostabili diminuisce l’impatto ambientale
e migliora la gestione dei rifiuti

Parigi, 21 novembre 2007

I progressi e gli sviluppi del settore della bioplastica: sarà questo il tema principale della seconda edizione della European Bioplastics Conference, che si svolge oggi e domani a Parigi, presso il Conference Resort Disneyland Paris.

Organizzato da European Bioplastics, di cui Novamont è socio fondatore, l’evento prevede la presenza di circa 300 partecipanti e 25 espositori fra i quali l’azienda italiana leader nel settore delle bioplastiche e vincitrice del premio Inventore Europeo dell’Anno 2007.

Impegnata fin dalla fondazione nella ricerca e nello sviluppo di prodotti generati da materie prime rinnovabili di origine agricola, l’obiettivo di Novamont è quello di creare un sistema integrato tra chimica, agricoltura, industria ed ambiente per uno “sviluppo sostenibile” ed a basso impatto ambientale. Risolvere quindi gli urgenti problemi di inquinamento attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili di origine agricola, minimizzando i rifiuti post consumo e sviluppando processi a basso impatto ambientale in una logica di sistema.

Proprio i rifiuti, la loro gestione e il loro smaltimento rappresentano una delle grandi priorità per la salvaguardia dell’ambiente. Tramite il proprio prodotto, il Mater-Bi® - bioplastica che utilizza componenti vegetali, completamente biodegradabile e compostabile naturalmente, Novamont contribuisce con il ridisegno di interi settori applicativi a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e il consumo di energia e di risorse non rinnovabili e a completare un circolo virtuoso: le materie prime di origine agricola tornano alla terra attraverso processi di biodegradazione o compostaggio senza il rilascio di sostanze inquinanti.

Da uno studio LCA (Life Cicle Assessment) realizzato da Novamont e presentato per pubblicazione al Journal of Cleaner Production, è emerso che nella nostra società è aumentato notevolmente l’utilizzo di stoviglie monouso all’interno dei fast food, dei festival e delle feste popolari a causa di una più facile e veloce gestione delle stesse. L’utilizzo di stoviglie usa e getta nei ristoranti e nelle mense ha prodotto però rifiuti eterogenei non riciclabili (avanzi di cucina, cibo scaduto, stoviglie di plastica, piatti e tazza di plastica o in carta laminata, carta e bottiglie di plastica, etc) che devono essere eliminati in discarica o inceneriti (in Italia: rifiuti in discarica 84%, in inceneritore 16%). Nel 2006 in Italia sono state utilizzate circa 8 miliardi di stoviglie monouso con un aumento annuo di 2.2%. Di queste stoviglie 378 milioni erano usa e getta (un incremento 6.3% rispetto al 2005).

A livello mondiale numerosi sforzi sono stati fatti per ridurre l’impatto ambientale dei fast food, che consapevoli di questo problema, sono stati coinvolti in progetti pilota per la salvaguardia ambientale. Considerando il grande numero di persone che frequentano questi luoghi di ritrovo, la raccolta differenziata si è dimostrata una soluzione molto difficoltosa. Ideale è risultato invece l’utilizzo di stoviglie, piatti e bicchieri biodegradabili e compostabili, che permettono al rifiuto misto di essere raccolto come frazione omogenea e smaltito tramite compostaggio. Lo studio ha indicato che prodotti biodegradabili e compostabili posso aumentate la riciclabiltà dei rifiuti e migliorare la gestione di quelli alimentari. Il compost inoltre migliora la qualità del suolo, apporta benefici all’agricoltura e all’ambiente con la riduzione parziale di fertilizzanti e la riduzione dell’utilizzo di acqua per l’ irrigazione.

Rispetto allo smaltimento dei rifiuti con inceneritore o discarica, il compostaggio consente di diminuire drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra. Sempre dallo studio di LCA emerge infatti che è possibile tagliare le emissioni di CO2 di almeno 250 grammi di CO2 per ogni chilogrammo di rifiuto organico stornato dalla discarica e dall’incenerimento ed avviato al compostaggio. In pratica l’utilizzo di 1.000 coperti in Mater-Bi® e l’applicazione del compostaggio comporta una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 38 chili. Inoltre l’utilizzo del Mater-Bi garantisce un minor consumo di energia grazie alla presenza di materie prime rinnovabili.

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Novamont SpA, controllata da Banca Intesa ed Investitori Associati, è leader nella produzione di bioplastiche ricavate da materie prime rinnovabili di origine agricola. Con 135 dipendenti (il 30% dei quali è dedicato alla R&D), ha chiuso il 2006 con un turnover di 41 milioni di euro, il 50% del quale realizzato all’estero, destinando oltre il 10% del fatturato alla ricerca e sviluppo; detiene un portafoglio brevetti che comprende 80 famiglie brevettuali e 800 depositi internazionali. Ha sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni. E’ presente direttamente o attraverso distributori in Germania, Francia, Benelux, Scandinavia, Danimarca,UK, Stati Uniti, Cina, Giappone, Australia e Nuova Zelanda

Contatti stampa:

Carl Byoir & Associates – +39 02.3314593
Francesca De Sanctis
fdesanctis@carlbyoir.com;
Sabina Lenaz
slenaz@carlbyoir.com


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